domenica 26 luglio 2009

L'USO DEL CALCIO BALILLA PER SCRITCH

Martedì, nel tardo pomeriggio, mi chiama Chihuahua in ufficio.
C.: “Sto andando al Pronto Soccorso con Scritch!”
D.: “Ma cosa è successo?!”
C.: ”Sono andato a prenderlo all’oratorio e solo quando gli ho chiesto spiegazioni per il suo anomalo stato silenzioso, con le lacrime agli occhi mi ha confessato di aver sbattuto la faccia contro il muro nel tentativo di recuperare la palla da calcio. Quelli dell’oratorio non se ne sono nemmeno accorti e la pediatra ha già chiuso lo studio. Siccome ancora adesso non riesce ne ad aprire bene la bocca, ne ad estrarre la lingua, ne a deglutire, e considerando che Scritch continua a lamentarsi per il forte dolore (di solito non è un bambino di facili lagne) ho deciso di portarlo al Pronto Soccorso per verificare bene il trauma.”
Parto di corsa dall’ufficio perché so che Scritch in questi momenti preferisce avermi vicino: riesco a confortarlo e tranquillizzarlo maggiormente rispetto a Chihuahua che invece trasmette più ansia.
Giungo in ospedale proprio quando stanno chiamando Scritch nella sala 3 ed assisto al racconto dell’accaduto. I medici guardano bene il viso, ma non riescono a comprendere la dinamica…ed onestamente nemmeno io.

Scritch infatti lamenta dolori sul lato destro della mascella, sotto l’orecchio. Nel dubbio si va quindi di lastra per verificare eventuali traumi o microfratture…niente di niente da segnalare.

Non avendo altri esami da fare, ci liquidano con il consiglio di utilizzare la tachipirina per alleviare il dolore e con un semplice “se domani avrà ancora dolore, portatelo al reparto Maxillo Facciale!”…(reparto che io impropriamente abbino alle plastiche facciale in seguito ad incidenti!)
Torniamo a casa, Scrtich si sdraia sul divano con del ghiaccio sulla parte dolente. La somministrazione dello sciroppo è una sofferenza, dato che la deglutizione gli crea immensi dolori….non capisco proprio come mai un colpo sul viso gli possa far male nel deglutire!! Comincio ad immaginarmi malsane alternative al racconto di Scritch - probabilmente condizionato dalle notizie che si sentono ai tg - e così inizio a credere che magari lo hanno picchiato o sbattuto contro uno spigolo per poi minacciarlo di non dirlo a noi. Però non è il momento di interrogarlo.
Si va a letto, il farmaco inizia a fare effetto e Scritch si addormenta alle undici.

Alle due si risveglia a causa di forti fitte che lo svegliano di soprassalto e lo fanno piangere. Non so come tranquillizzarlo. Non c’è modo di alleviare il dolore, sempre focalizzato sotto l’orecchio. Iniziamo a credere ad un’otite…i sintomi sono i medesimi. Dopo mezz’ora di continui attacchi chiamiamo la Guardia Medica per verificare se ci sia la necessità di portarlo di nuovo al Pronto Soccorso per ulteriori visite oppure se ci siano le condizioni per aspettare l’indomani. Il medico dall’altra parte della linea (probabilmente più per evitare problemi che per convinzione) consiglia un secondo giro all’ospedale…e via…si ritorna al PS, ma questa volta, nonostante l’attesa sia davvero breve, mancano i medici principali , tra cui l’otorino.

Torniamo a casa, nel frattempo la tachipirina ha fatto nuovamente effetto e torniamo a dormire. Sono le cinque di mattina.
Restiamo in dormiveglia per controllare lo stato di Scritch, che però dorme sereno fino alle nove. Nel frattempo Chihuahua chiama il Don per farsi raccontare la dinamica dell’incidente in modo da poterla riportare in modo corretto ai medici, immaginando a questo punto che Scritch abbia omesso o dimenticato alcuni dettagli. Il Don, dopo un giro di domande e di telefonate, ci racconta una versione lievemente differente da quella ufficiale:
Don: “C’è stata una bambina che ha assistito all’incidente. Afferma che stavano giocando a tenere la manopola del calcetto tra i denti per sentire la vibrazione durante il rullio, quando “inavvertitamente” la bambina ha urtato la parte opposta della stecca facendo di colpo entrare la manopola in bocca a Scritch, colpendolo…”
Restiamo allibiti…per due motivi: primo, che diavolo ci ha raccontato Scritch, secondo…ma che ca*** di giochi fanno?!
Scritch, assistendo alla telefonata, confessa subito precisando tra le lacrime che la bimba lo ha però “fatto apposta” mimando il colpo dato alla stecca con la mano aperta. Questo però è un altro problema che affrotneremo in seguito.
Dopo una tranquilla spiegazione (tra mie mille imprecazioni mentali per il dolore inutile che ha dovuto sopportare e gli esami inutili effettuati) in cui gli faccio capire l’importanza di dire sempre la verità a maggior ragione quando si tratta di incidenti in cui qualcuno si fa male, Scritch se ne esce con: “avevo paura che fosse qualcosa di grave e che mi avreste portato all’ospedale…!
“…!” O_o

Adesso tutti i tasselli iniziano ad incastrarsi…e adesso sappiamo con certezza in che reparto andare.
Infatti la visita dall’otorino conferma: lesione sulla parte della lingua che si congiunge in fondo con il palato, motivo per la difficoltà di deglutire e di fare le pernacchie. Probabilmente è stato toccato anche il nervo della mascella, che gli ha creato la difficoltà nell’aprire la bocca.

Conclusione: dopo 24 ore di totale dieta da cibo e liquidi, Scritch è tornato per due giorni alla sua primissima infanzia mangiando pappette ed omogeneizzati. Il silenzio regnava sovrano. Oggi ha ripreso finalmente a mangiare anche cibi solidi… ed a parlare come e più di prima...purtroppo ;-)

Chihuahua si è preoccupata un po’ per la situazione, ma se torno indietro con la mente pensando a cosa combinavo io in quell’età (o meglio, da quell’età in poi!), ho il timore di dirle “Amore, preparati, questo è solo l’inizio” ;-))

sabato 11 luglio 2009

SCRITCH E' CRESCIUTO

Guardo Scritch mentre dorme. E’ sdraiato supino sul divano, il ginocchio sinistro è piegato e la mano destra è nascosta dietro alla nuca. Nel braccio sinistro stringe il peluche del coccodrillo, il suo preferito. È tutto sudato. Stasera ha voluto addormentarsi con noi sul divano, aveva la “coccolite”, ci ha detto, ogni tanto gli capita e in questi casi le carezze che gli diamo a letto per farlo addormentare non bastano. Ha bisogno del contatto fisico. Allora si sdraia schiacciato tra me e la spalliera, tutto stretto, per sua scelta. Poi, quando sento il respiro pesante e la bocca inizia ad aprirsi, sintomatico di quando si addormenta a pancia in giù, mi sposto per lasciargli più spazio e lo osservo per un po’ prima di portarlo nel suo letto.


Com’è cresciuto il mio campione.


È diventato grande, ormai ha superato tutti quei grandi ostacoli dei primi anni di vita, e adesso noto come i suoi ragionamenti diventano sempre più complessi ed articolati e la curiosità per le cose che lo circondano continua ad aumentare tanto quanto le nostre risposte diventano più complicate ed esaurienti.


Quando leggo sui blog i progressi dei bambini più piccoli di Scritch in quei momenti mi rendo conto degli anni che sono passati e dei tanti traguardi che sono stati raggiunti. Molti giochi che avrei voluto fare o racconti che avrei avuto il piacere di narrare, ma che non ho avuto modo di organizzare, mi rendo conto che ormai sono obsoleti per la sua età. Nonostante abbia dedicato molto tempo a Scritch ho sempre la sensazione di aver “perso” molto della sua vita. Si parla di qualità del rapporto, che credo e spero di aver valorizzato giorno per giorno, ma ciò non mi consola se penso che non potrò più recuperare quei momenti che mi ero preparato mentalmente. La qualità è sì importante, ma acquista un valore maggiore se accompagnato con una adeguata quantità. Ci lavorerò sui nei periodo prossimo.


Tra poco più di un mese Scritch compirà sette anni e anche se ogni tanto ha atteggiamenti da bambino piccolo (me ne accorgo confrontandolo con i comportamenti dei suoi compagni di classe) non posso far altro che constatare che ha però superato la fase infantile. Comincia ad esprimere i propri piaceri e le preferenze non accettando più passivamente alcune nostre scelte; nonostante gli piacciano ancora le coccole, inizia pian piano a preferire i racconti (spesso riguardanti la mia vita… chissà perché gli interessa così tanto?!) e le lotte sul letto; inizia ad manifestare una certa voglia di libertà chiedendo di poter andare con la Omi, la nonna tedesca, una volta in montagna, una volta in tenda in campeggio in Francia o di essere lasciato a casa di un amico per la notte.


Il mio campione cresce e come ogni genitore vorrei fermare il tempo per potermelo godere così com’è ancora per un po’. L’ho sempre pensato, in ogni fase della sua crescita: da quando Scritch era piccolissimo avrei sempre voluto cristallizzare certi momenti credendo che fossero i periodi più belli in assoluto e che il futuro mi avrebbe privato di certi sentimenti e situazioni. Poi però ho scoperto che ogni fase ha i suoi aspetti unici, irripetibili e, con grande stupore, sono sempre “i più belli”.

Osservo Scritch sul divano e mentalmente lo accosto a quando era appena nato… mi commuovo...sì, il mio campione è proprio cresciuto … come il mio amore incondizionato e viscerale nei suoi confronti

martedì 7 luglio 2009

ESTATE = PISCINA

Ahimè, puntualmente con l'arrivo del caldo spunta l'ormai consueta domanda di Scritch:
"Papà, quand'è che monti la piscina?"
L'incubo di ogni estate: LA PISCINA
Non è nulla di che: è una di quelle semplici, tonde, autoportanti, che si alzano man mano che sale il livello dell’acqua, ca. 3,7m di diametro per 90cm di altezza. L’importante che la si monti in un punto piano, in “bolla”, senza pendenze…. praticamente tutto il contrario del giardino di casa mia, dove ogni pavimento pende senza pietà verso i vari pozzetti di scarico.

Così, un’attività divertente e teoricamente di rapido realizzo (sulla carta), diventa un’odissea interminabile, soprattutto, come nel mi caso, se viene svolta in solitario….ma d'altra parte come si fa a dire di NO ad un soggetto che ti sveglia sabato mattina all’alba, con un visino tutto sorridente, saltellante ed esaltato manco l’avesse punto uno stormo di vespe, che non riesce a contenere la gioia per la certezza dell’accoglimento del suo desiderio nel brevissimo futuro …???
E così eccomi buttare al vento un weekend tra travetti e assi, tra mattoni e teloni, tra corse contro il tempo per evitare la scrosciate di pioggia estive e ustioni di terzo grado per l’esposizione della pelle al sole di mezzogiorno …

Bene, anche quest'anno è andata!! … La piscina è in bolla e la struttura in legno e mattoni pare regga il peso…è l’ora di mettere finlamente l’acqua.

La fatica viene presto premiata.
Nel pomeriggio di domenica vengono a trovarci due amici di Scritch, che aveva già autonomamente invitato, rassicurandosi si da subito che portassero il costume. Dopo aver spiegato loro le regole della piscina, la cui rigidissima osservanza è obbligatoria, eccoli tuffarsi come pesci e con finta incuranza della temperatura nell’acqua ancora ghiacciata.

“Ma non è ancora troppo fredda, l’acqua?”, chiedono i genitori all’unisono…
”Nooooo!!!!!” urlano loro a squarciagola.
Anche se l’acqua è effettivamente freddissima visto che il sole non ha ancora fatto in tempo a riscaldarla nemmeno un po’, gli eroi sembrano non curarsene saltellando come matti ed immergendosi ripetutamente.

Poi ogni tanto escono dalla piscinetta e corrono a giocare sotto i nebulizzatori, una struttura casereccia improvvisata assemblata con travetti di legno riciclati, avanzati di tubi d’irrigazione ed ugelli nebulizzatori residui dall’impianto della serra di qualche anno fa. Ai bambini piace da morire perchè ci vedono sempre l'arcobaleno.

Quando vedo queste scenette, in questi momenti gli acciacchi e le ferite causate dall’opera titanica di costruzione sembrano perdere di intensità ed una voglia di voler tornare bambino prende il sopravvento, concludendosi con un “VENGO ANCH’IO!!!!!” non più contenibile ed un liberatorio tuffo tra le gelide acque.