tag:blogger.com,1999:blog-13653581577672135952024-02-21T14:23:26.826+01:00Daddy SuperMaxiEroeUn papà che prova ogni giorno ad essere un Supereroe...Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.comBlogger50125tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-55956354739852969602011-10-16T15:13:00.001+02:002011-10-16T15:16:57.422+02:00SENZA PAROLE...<div><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJdqp-59W-t90yADDr4q09yorE_pbVuwPJq_64HoIYRUlcUa8JITBWl_9zkigtAPZzA7qmHd0XsJ0_XWQDdl2zKMxy_udH81PJZxy5bTdf2Y4ZRJdNz51-0xKCaoXUSpYUqTnPescO8Yk/s1600/IMG-20111002-00005.jpg"><img style="margin: 0px 10px 10px 0px; width: 400px; height: 300px; float: left; cursor: pointer;" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5664077864626904418" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJdqp-59W-t90yADDr4q09yorE_pbVuwPJq_64HoIYRUlcUa8JITBWl_9zkigtAPZzA7qmHd0XsJ0_XWQDdl2zKMxy_udH81PJZxy5bTdf2Y4ZRJdNz51-0xKCaoXUSpYUqTnPescO8Yk/s400/IMG-20111002-00005.jpg" /></a></div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div><br /> </div><div>Va bene l'amore per la natura, ma questo non è forse troppo?!?! Mah....</div><div> </div><div> </div><div> </div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-3213491741828690872011-04-02T20:44:00.007+02:002011-04-04T21:21:51.881+02:00QUANDO E' TROPPO... SCRIVO!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig_kxFxxtaGSg-MiFl29ngHB1VLmrYXznc6VigCGcRl-EzQbBRXRlXaOUJkNZbrgEZbi1sNNECoFbtdHlhwkYr9O_zN8-Ia3p3j_-_Hs2dRH6SxOmOy0_xGv6Dxq_BtrdjedojfLzoJiU/s1600/Banksy-simpson.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 208px; FLOAT: left; HEIGHT: 210px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5591061472183591250" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig_kxFxxtaGSg-MiFl29ngHB1VLmrYXznc6VigCGcRl-EzQbBRXRlXaOUJkNZbrgEZbi1sNNECoFbtdHlhwkYr9O_zN8-Ia3p3j_-_Hs2dRH6SxOmOy0_xGv6Dxq_BtrdjedojfLzoJiU/s200/Banksy-simpson.jpg" /></a> <br /><div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div>In quest'ultimo anno Scritch è stato subbissato di compiti al punto tale da non avere più il tempo di fare altro... ma è solo in terza elementare e credo che ci debba essere il tempo per seguire anche altre aspirazioni. Così, dopo mille tentennamenti, mi sono deciso: ho scritto una lettera alle maestre, ma non in tono polemico o con l'obiettivo di avere ragione, ma con l'unico traguardo di voler trovare una soluzione condivisa. E per non mettere le maestre sulla difensiva, ho preferito parlare del mio rapporto con Scritch. </div><br /><div>Questo che segue è ciò che ne è uscito. Avrò fatto bene, avrò fatto male, lo li saprà solo nel prossimo periodo, ma era qualcosa che avevo assolutamente bisogno di dire: </div><br /><div></div><br /><div><br /><div class="WordSection1"><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Gentili maestre,<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>io ho un problema. <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Sì, ho un problema come padre. Per comprendere meglio di cosa sto parlando gradirei condividere con voi alcune mie osservazioni, con il solito spirito di collaborazione e di condivisione che sino ad oggi ha contraddistinto il nostro rapporto di educatori primari nella duplice figura di genitore-insegnante. Le farò con il cuore in mano, diretto, senza giri di parole e con la massima sincerità e trasparenza, che, come detto, hanno il solo scopo di conversare con voi. Sarò, ahimè, prolisso unicamente perché credo che un’attenta analisi, per essere esaustiva, non possa e non debba essere “sms”-izzata per il timore che il lettore si possa annoiare. Non lascerò quindi nulla di non-detto, ma spero voi abbiate la pazienza e soprattutto la volontà di arrivare fino in fondo per poter avere una visione completa ed esauriente del mio pensiero e quindi della mia difficoltà.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Premetto che ero titubante, in quanto in molti mi hanno sconsigliato di scrivervi la presente lettera per il timore che essa possa influire sul vostro rapporto verso Scritch o che possa in qualche modo infastidirvi; ma è altresì chiaro che io di voi ho una più alta considerazione di coloro che invece mi intimano a non procedere. Non solo: credo, e penso Voi siate d’accordo, che il principio di libertà di parola e di pensiero sia, oltre ad un diritto inalienabile fintanto che non offende nessuno, la base di qualsiasi collaborazione. D’altra parte, per poter capire il mio problema e trovare un’eventuale soluzione, è fondamentale che voi siate al corrente delle criticità che riscontro nella mia attività di genitore.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><o:p><em></em></o:p></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Io osservo molto mio figlio, mi piace farlo, mi piace comprendere e condividere i suoi pensieri, assistere all’evoluzione dei suoi ragionamenti e dei suoi errori. Pur cercando di affermarmi come suo riferimento, quando necessario, non lo vizio, non gliela do vinta solo perché è piccolo, non gli do mai le risposte facili senza che prima abbia ragionato autonomamente. Sono molto severo quando serve e affettuoso quando richiesto, e cerco di stargli vicino, senza opprimerlo o condizionarlo, in ogni momento che mi viene concesso. Come ogni genitore ho a cuore il suo futuro e la sua educazione ed è con questo obiettivo che impiego tutte le mie energie.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Con questa ovvia ma dovuta premessa inizio la mia analisi, che ha il solo intento di esprimere alcuni ragionamenti che gradirei esaminare con voi: <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Nell’ultimo anno scolastico mi è capitato nei fine settimana di osservare Scritch mentre svolge i compiti, ricurvo sulla scrivania, con il suo callo al dito medio e la schiena non propriamente verticale, che sbuffando ripete con una certa regolarità “sono stanco”,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>mentre fuori il sole segna la giornata. <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Con quell’immagine dinanzi mi scopro a pensare alla mia gioventù, un periodo in cui non esistevano tempi pieni e si andava a scuola anche il sabato mattina. Andavo ad una scuola che distava molto da casa mia, eppure ricordo di aver avuto, oltre alle solite amicizie scolastiche, anche tante amicizie nel quartiere con cui mi incontravo per inventare giochi, litigare per poi riappacificarci, fare danni involontari seguiti dai conseguenti e prevedibili castighi. Poi, più volte a settimana, avevo il mio momento di attività fisica selezionata tra i vari sport che ogni anno sceglievo, sport come l’atletica, in cui prevale il singolo sul gruppo, o <span style="mso-spacerun: yes"></span>sport di squadra, in cui prevale il gruppo sul singolo. <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Inoltre, per chi viveva in una metropoli come me, nel fine settimana o nei ponti capitava spesso di fuggire dal caos cittadino partendo sabato dopo scuola per una gita fuoriporta, in montagna, al mare o in campagna che fosse: per i miei genitori era l’occasione per evadere e per noi ragazzini era l’occasione per conoscere nuovi posti o semplicemente diversificare ed estendere la nostra voglia di socializzare con i bambini con mentalità diverse, discriminatamene definite più “provinciali”, spesso in netto contrasto con la nostra “cittadina”. E non ci si può infine dimenticare che quei posti ci permettevano di approfondire il contatto con la natura, di cui la città era davvero troppo povera. <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>In sintesi, si interagiva con la realtà circostante, si imparava a socializzare, a conoscere se stessi con i propri limiti, ad essere parte in un qualcosa di più ampio del se stessi e a conoscere una fetta di realtà aldilà del nostro piccolo mondo domestico. Per noi non esistevano mai i tempi morti e non perché ci fossero un susseguirsi ininterrotto di impegni preordinati, bensì perché avevamo molto tempo libero per noi ed eravamo spesso noi ad occuparlo pienamente senza mai annoiarci.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Credo che nella mia nostalgica galleria dei ricordi molti possano ritrovarsi, con qualche piccola variante. Adesso però guardo mio figlio e lo vedo a scuola fino al tardo pomeriggio, a partecipare ad altre lezioni interessanti (musica/arte/ecc.) che, pur se fortemente approvate e supportate, hanno di fatto soppiantato il tempo altrimenti dedicato ai compiti. Vedo quindi mio figlio a casa, stanco dopo 8 ore di scuola, che deve cercare di tenere la mente abbastanza lucida per incastrare i compiti tra gli altri impegni. In un battibaleno è sera, si cena e poi va a letto, ormai senza nemmeno più leggere i suoi libri.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em><span style="mso-spacerun: yes"></span>Il fine settimana non è molto diverso: pur di permettergli di avere almeno un giorno spensierato, la domenica, concentriamo tutti i compiti al sabato, occupando di fatto molte ore della giornata: nel periodo estivo è eventualmente possibile recuperare qualche ora d’aria nel tardo pomeriggio, ma nel periodo invernale significa non poter uscire ad incontrare altri amici visto che diventa presto buio e freddo. Ipotizzare poi un fine settimana o un “ponte” fuori porta ci risulta difficile, in quanto il godimento di quei giorni dipende inesorabilmente e proporzionalmente dal “baule” di libri e quaderni che dovremmo portarci dietro e dalla mole di compiti che si assegnano solitamente per quei giorni. Sapendo che quella situazione quasi certamente incrinerebbe la serenità della famiglia, oltre ad non permetterci con molta probabilità di godere del periodo di relax, si è portati spesso a preferire di restare a casa piuttosto che rischiare di rovinare dei bei, meritati e rari giorni liberi.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Questa è purtroppo la situazione in cui io, mio malgrado, mi trovo. Ben consapevole e d’accordo che l’educazione extra scolastica spetta a me come genitore, gli effetti della vostra attività di educatori culturali (spesso imposta da direttive ministeriali) condiziona, ahimè, in modo sostanziale i miei progetti educativi. Quello che intendo dire è che, dovendo impiegare la maggior parte del mio rapporto con Scritch all’assistenza nelle attività scolastiche ed alla relativa responsabilizzazione delle stesse, non riesco più a trovare le condizioni ideali per potergli trasmettere ed insegnare - parallelamente a voi - i principi di vita che io ritengo basilari e che vorrei lui assimilasse, riducendo di fatto considerevolmente il mio ruolo di padre educatore nei suoi confronti. Il mio rapporto educativo con mio figlio, in sostanza, viene condizionato in modo determinante dalla scuola, in quanto il mio non risulta più un rapporto alternativo o complementare alla stessa, ma un’estensione della stessa.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Se me lo permetterete, di seguito vi illustrerò le criticità che io riscontro nella mia attività di educatore, che sono certo voi condividerete:<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em><strong>L’ESSENZIALITA’ DEI CONTATTI UMANI<o:p></o:p></strong></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Scritch ha portato a casa, per le mie aspettative, una pagella fantastica, sta diventando un bimbo responsabile, sta imparando le regole sociali e di convivenza, probabilmente in futuro sarà un buon alunno e porterà a casa degli ottimi risultati rendendoci orgogliosi, ma tutto questo a scapito di tutti gli altri aspetti importanti della vita: non conosce altri coetanei nel quartiere se non quelli della sua classe; difficilmente, durante il periodo scolastico, riesce ad uscire di casa e tanto meno lo fa per vedersi con altri compagni o amici, se non di rado ed in via del tutto eccezionale, facendo diventare un evento una condizione che dovrebbe essere a mio avviso normale. Allo stato dei fatti lo stare all’aria aperta ed l’incontrarsi con gli amici viene quindi considerato oggetto di barattato per un buon rendimento scolastico, invece che restare una necessità naturale. In questa situazione ho difficoltà come padre ad insegnare a Scritch a rapportarsi in modo non “esclusivo” con gli altri. Mi spiego: come voi mi avete più volte evidenziato, essendo Scritch figlio unico, ha e cerca sempre un rapporto privilegiato con noi e con gli altri, come nel rapporto con voi. Se non ho la possibilità di buttarlo nella mischia sociale, come faccio a fargli capire che per il mondo non deve considerarsi “privilegiato”, ma “del gruppo”?<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em><strong>L’INFLUENZA DELLA FANTASIA<o:p></o:p></strong></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Un altro cambiamento a cui sto assistendo riguarda la fantasia: la fantasia che Scritch impiegava per il gioco o per inventare qualsiasi cosa (situazioni immaginarie, esperimenti, ecc.) si assottiglia ogni giorno sempre di più e i momenti di svago mentale si sono decisamente limitati: qualche settimana fa infatti, in uno dei rari momenti liberi, l’ho sentito dire per la prima volta in otto anni e mezzo: “papà, non so cosa fare!”- e allora mi domando: come fa un bambino che dovrebbe avere la mente sempre in moto con mille idee ed ancor più proposte, trovarsi improvvisamente senza fantasia, creatività o immaginazione? Vuol dire che gli stiamo atrofizzando la mente subissandola di nozioni, inibendo così la sua capacità di esprimere autonomamente il suo pensiero? Come posso incentivare la fantasia, la creatività, l’immaginazione che è alla base di qualsiasi creazione, intellettuale o manuale? <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><em><strong><?xml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" /><st1:personname st="on" productid="LA GESTIONE DEL TEMPO"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';">LA GESTIONE DEL TEMPO</span></st1:personname><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"> LIBERO<o:p></o:p></span></strong></em></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Così ritorno a pensare a mio figlio, me lo vedo tra qualche anno, adolescente, mentre chiede annoiato ai suoi amici - “ragazzi, cosa vi va di fare?” seguito dalla probabile risposta: “Boh!”. Quel “boh” nasconderà la loro assenza di iniziativa e di fantasia, la loro apatia mentale ed emotiva, la loro incapacità di riempire in modo utile il proprio tempo libero. Questa condizione rischiosa potrebbe portare i ragazzi, in assenza di stimoli, a trovare altri “tipi” di interessi, ivi compreso interessi in “cose” o in “attività” che noi genitori probabilmente non approveremmo.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Ovviamente questa è una visione volutamente pessimista, ma enfatizza l’importanza che sta dietro all’insegnamento della gestione autonoma del tempo libero: secondo me, infatti, è errato credere che il momento di libertà sia solo una perdita di tempo fine a se stessa da riempire obbligatoriamente con mille attività preorganizzate, in cui i nostri figli devono solo seguire ed eseguire le indicazioni che vengono loro di volta in volta impartite. In realtà, se ci pensiamo, è l’unico vero momento in cui i nostri bambini imparano ad esprimersi liberamente senza imposizioni, a prendere decisioni, a socializzare, a curare i propri reali interessi; è l’unico momento in cui possono essere se stessi senza vincoli. Dover limitare esageratamente o sopprimere questo momento, secondo me, significa privare un bambino di una parte importante dell’apprendimento della vita, svuotandolo di una parte essenziale del proprio sviluppo.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em><strong>L’IMPORTANZA DELLO SPORT <o:p></o:p></strong></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Già i Romani ci consigliavano una “mens sana in corpore sano”, riconoscendo nella sanità dell’anima (e della mente) e nella salute del corpo i beni principali a cui aspirare. Oggi, invece, la cura del corpo attraverso le attività sportive è stata declassata negli adulti a semplice hobby trascurabile, alla pari del bricolage o della raccolta dei francobolli. Per i bambini così piccoli, invece, lo sport significa prima di tutto entrare in contatto con il proprio corpo per conoscerlo e carpirne i limiti, permette loro in questa età di imparare il coordinamento attraverso l’apprendimento dei movimenti ginnici fondamentali e basilari (capriola, ruota, verticale, l’atletica in generale, ecc.), a gestire la competizione così come la sconfitta, a pensare in gruppo senza prevaricare o ad affidarsi ad un “capitano” quando si fanno i giochi di squadra. Tutte situazioni che si possono ritrovare riportate nella realtà quotidiana della vita. Apro una breve parentesi: sono rimasto seriamente sorpreso quando mio figlio mi ha detto che la già breve lezione di ginnastica è stata a volte soppressa “per punizione” - come se lo sport fosse solo uno svago fine a se stesso - per essere sostituita da altre materie ritenute “più utili”.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Fortunatamente riusciamo, ma non immaginate con quale fatica organizzativa, ad “incastrare” 2 ore alla settimana di karatè, disciplina scelta autonomamente da Scritch. Vorrei che avesse ogni tanto più tempo anche per altre attività che potrebbero aiutarlo nella sua crescita psico-fisica, ma sono conscio che ciò è attualmente impossibile, non a causa vostra, ma semplicemente perché il tempo pieno non lo permette. <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em><strong>IL RAPPORTO CON LA FAMIGLIA<o:p></o:p></strong></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Noi genitori, pur volendo responsabilizzare nostro figlio ad organizzarsi autonomamente nello svolgimento dei compiti, siamo obbligati, pur di non vederlo continuamente ingobbito sulla scrivania (perché a questo ci ridurremmo), ad affiancarlo affinché riesca ad ottimizzare il tempo utile senza distrazioni: organizzando insieme a lui una scaletta dei compiti, verificando le pagine da studiare, dettando il testo di brutta da scrivere in bella, rispiegando concetti non pienamente compresi o assimilati, ascoltando quanto studiato, riproponendo in forma schematica semplificata - ove necessario - concetti altrimenti astratti o intricati, analizzando grammaticalmente le parole che non possono oggettivamente ancora sapere, in quanto non ancora affrontate, etc. Apro un’altra parentesi: ci sono a volte compiti, il cui corretto svolgimento è possibile esclusivamente con l’aiuto o l’assistenza di un adulto. Se mi viene permesso un giudizio, trovo che questa situazione sia onestamente discriminante verso quegli alunni che a casa non trovano un adulto disponibile e/o in grado di poterli debitamente supportare: chi per carenze linguistiche, chi per la mancanza di tempo, chi perché non dispone di un computer, chi per i motivi più svariati: la pena sarebbe per costoro una ingiusta condizione ed una immeritata valutazione sfavorevole. Credo quindi che i compiti moralmente e socialmente più corretti siano quelli che un bambino riesce oggettivamente a svolgere integralmente e in totale autonomia, senza l’obbligo di una presenza adulta. <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Riassumendo, quindi, su sette giorni settimanali, solo se ben organizzati, resta soltanto la domenica da poter dedicare alla famiglia senza obblighi scolastici. Ma è giusto che chi lavora a tempo pieno passando almeno 8 ore al giorno concentrato sulla propria mansione abbia diritto, per contratto, ad avere ben due giorni liberi da qualsiasi pensiero lavorativo, mentre mio figlio che passa le stesse ore, o più, a studiare non abbia diritto al medesimo riposo, dovendo restare più che concentrato anche nel fine settimana? Con questa prerogativa credo che sia abbastanza prevedibile che Scritch inizi la nuova settimana così come ha finito la precedente, ovvero stanco. <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Certamente questo situazione ha fortemente condizionato la nostra vita famigliare: una volta quel raro tempo dedicato per rinsaldare il rapporto padre-figlio e per trasmettere i concetti educativi anche, e non solo, attraverso dialogo, giochi, esperimenti, lavoretti, letture e quant’altro è stato sostituito dall’assistenza perpetua del genitore al figlio durante lo svolgimento dei compiti, che, come vi potrete immaginare, non è più uno dei momenti sereni, come invece nel primo caso, dovendo costantemente motivare, con le buone o con le cattive, il proprio figlio a terminare i molteplici compiti che si susseguono. Mi farebbe infatti piacere che mio figlio avesse in futuro un ricordo piacevole del tempo passato con i propri genitori, con i propri parenti, zii, cugini, nonni, ma al momento tali ricordi non risultano all’ordine del giorno. Un esempio banale: per mancanza di tempo e per l’impossibilità di mia madre (nonna di Scritch di madrelingua tedesca) di poter garantire l’eventuale assistenza a Scritch nei compiti, il giorno in cui lui andava da lei ed incontrava i cugini è stato responsabilmente soppresso. Così pure questa attività è stata spostata alla domenica. La domenica, quindi, è il giorno dedicato a: visita parenti, incontro amici, gite fuori porta, gioco autonomo, giorno con la famiglia (madre-padre-figlio), ecc. Un giorno in cui si raggruppano un po’ troppe attività, non credete? Come posso insegnare a mio figlio l’importanza di un legame famigliare se la famiglia (estesa) la si vede e soprattutto la si gode così di rado? Come posso rinsaldare ed affermare un sano rapporto padre-figlio?<o:p></o:p></em></span></p></div><span style="mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: AR-SAfont-family:'Arial', 'sans-serif';" ></span><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em><strong>IL CALVARIO DEI COMPITI<o:p></o:p></strong></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Non mi arrogo della presunzione di avere delle soluzioni a portata di mano, in quanto le vorrei eventualmente trovare con la vostra collaborazione e profittando della vostra esperienza, ma ciò nonostante permettetemi di esporvi alcune mie considerazioni che riguardano in modo specifico l’attribuzione dei compiti:<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; MARGIN: 0cm 0cm 6pt; tab-stops: 14.2pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em><span style="mso-tab-count: 1"></span>Sono consapevole che i compiti hanno la duplice funzione di ripasso e di consolidamento delle materie illustrate e degli argomenti insegnati in classe, però a mio avviso concentrare troppi compiti durante i fine settimana e/o i ponti infrannuali, come oggi spesso avviene, non permette ai bambini di riprendere le energie necessarie per affrontare il periodo successivo. Non credo che un weekend e/o qualche giorno di ferie possa fare dimenticare mesi e mesi di lezioni: vi chiedo quindi, se fosse possibile, in quei giorni, dare ai bambini eventualmente un breve ripasso delle materie principali, senza caricarli eccessivamente. Credo infatti che il sovraccarico di nozioni possa portare, secondo me, spesso e volentieri a più confusione e meno interesse/attenzione, ottenendo così il risultato opposto a quello desiderato.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; MARGIN: 0cm 0cm 6pt; tab-stops: 14.2pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em><span style="mso-tab-count: 1"></span>Infine, pur condividendo la volontà di voler distrarre gli alunni a scuola con disegni che permettano loro di sviare mentalmente, resto però scettico quando i medesimi disegni diventano un nuovo compito da svolgere o terminare a casa, perdendo la funzione di distrarre la mente trasformandosi invece in nuovo impegno/obbligo svolto controvoglia, soprattutto se si tratta di colorare e/o copiare forme “preconfezionate” dal libro.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>I compiti da eseguire, i castighi annunciati in caso di errore o dimenticanza, il timore di dover recuperare in caso di malattia, se condensate tutte insieme nello stesso periodo (e a volte purtroppo capita) producono ansie, tic nervosi o altre forme di esternazione dello stress, che si possono sfogare anche con fantomatici “mal-di-pancia” (palese forma psicosomatica) associati a pianti dirotti la sera prima che riprenda <st1:personname st="on" productid="la scuola. Il">la scuola. Il</st1:personname> mio obiettivo, invece, come padre, è fare di tutto affinché la scuola non diventi solo un posto “brutto”, in cui predomina il pensiero costante del “non voglio andare” (come oggi purtroppo avviene), ma un luogo in cui accrescere e coltivare con passione tutto ciò che è nuovo e perciò interessante. <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><o:p><em></em></o:p></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em><strong>CONCLUSIONI<o:p></o:p></strong></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Sono conscio del vostro obbligo di dover adempiere alle indicazioni ministeriali in relazione al materiale didattico da dover insegnare nel corso di un anno scolastico e vi ringrazio per le vostre mirabili intenzioni; i principi educativi e l’affetto che cercate di trasmettere a mio figlio, ci aiuta a fare di lui un ragazzo responsabile, onesto, rispettoso, curioso, ecc., ed evitando, speriamo, che diventi uno di quei tanti ragazzi “svuotati” che la società troppo spesso ci sforna. <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Continuando così come si è proceduto in quest’ultimo anno scolastico, pur impegnando tutti gli sforzi, ho il timore però di mancare il nostro comune obiettivo per i motivi elencati nella presente e per l’impossibilità di poter contribuire con la mia componente genitoriale, bloccato dal ruolo continuativo di assistente scolastico. Come posso educare mio figlio ad affrontare e a difendersi dalla vita, se non ho il tempo, le condizioni, quindi la possibilità per farlo adeguatamente? Quello che cerco di dire è che pur seguendo il nobile traguardo di “creare” degli studenti che siano in grado di dare sempre ottimi risultati, che siano bravi in tutto e che abbiano e diano le giuste soddisfazioni, si rischia seriamente di avere alla fine dei top-manager o degli intellettuali sì in gamba, ma asociali, egocentrici ed arrivisti, incapaci di intrattenere rapporti umani e di gestire le sconfitte od i conflitti interpersonali, di riempire il proprio tempo libero e di apprezzare e godersi ciò che già hanno invece di mirare sempre più in alto. <o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 10pt" class="MsoNormal"><span style="LINE-HEIGHT: 115%;font-family:'Arial', 'sans-serif';" ><o:p><em></em></o:p></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Questo è il mio problema come genitore: l’incertezza di raggiungere l’obiettivo dettata dall’impossibilità di poter assistere adeguatamente mio figlio nel processo educativo.<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><o:p><em></em></o:p></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em><span style="mso-spacerun: yes"></span>Non voglio essere il solito genitore rompiscatole e fino ad oggi mi sono sempre astenuto dall’esprimere opinioni così personali, ma al tempo stesso sento la necessità di chiedervi un consiglio, condividendo entrambi (io e voi) i medesimi ideali e principi educativi. La domanda con cui concludo la presente è: in che modo posso recuperare il mio ruolo di genitore educatore coniugandolo con le necessità scolastiche?<o:p></o:p></em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>Con la solita consolidata stima e con il massimo rispetto,</em></span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; TEXT-INDENT: 21.3pt; MARGIN: 0cm 0cm 6pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:'Arial', 'sans-serif';"><em>SuperD.<o:p></o:p></em></span></p></div></div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-37107822137036733252010-07-18T19:23:00.003+02:002010-07-18T19:29:08.036+02:00l'ALTALENA DELLE EMOZIONI...ANIMALISTE<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEg27iGMSGiMhTM835lGCRC9y6S-YNbzMOMr3fp-QoMNFpkeIgHbifHMLM0Rx5MZ7V0Q48EmtrhOpFL9xrwb8Zkzy53JvKOulTWmin7Y7r3DK_fEuKcs8llndrexJw_F52DIKGawMm-Ao/s1600/DSCN1597.JPG"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; FLOAT: left; HEIGHT: 240px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5495299372405497954" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEg27iGMSGiMhTM835lGCRC9y6S-YNbzMOMr3fp-QoMNFpkeIgHbifHMLM0Rx5MZ7V0Q48EmtrhOpFL9xrwb8Zkzy53JvKOulTWmin7Y7r3DK_fEuKcs8llndrexJw_F52DIKGawMm-Ao/s320/DSCN1597.JPG" /></a><br /><div><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;"></span> </p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;">Caro Scritch,</span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;">è sempre così bello vederti felice ed esaltato per delle cose fuori dal comune. Mi fai sorridere quando cerchi invano di contenere la tua emozione, saltando come un grillo e agitandoti senza contegno, mi dici con orgoglio che sei diventato papà pure tu…sì, papà di un piccolo merlo, unico superstite di una prole di tre, salvati da morte certa la notte del diluvio. Ricordi? </span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;">Al mattino avevamo scoperto che in un cespuglio del nostro giardino aveva nidificato una famiglia di merli, in cui tre piccoli pulcini appena piumati sbirciavano da oltre il bordo del loro nido, rigidamente protetti dalla loro madre. Il tuo entusiasmo per quella incredibile scoperta, pur non essendo la prima volta, non ti permetteva di tenere le dovute distanze necessarie per non disturbare la timorosa famiglia, e la continua curiosità per quelle bestiole che spalancavano il becco in alto in cerca di cibo ad ogni tuo rumore, ti faceva urlare ogni volta di stupore e di felicità, saltando di gioia. Poi il dramma: la madre non è più tornata (certo, con te che ronzavi continuamente attorno al nido!) e i piccoli, colti dalla fame, hanno iniziato ad agitarsi, cadendo rocambolescamente dal nido. Non ricordo più le volte che abbiamo tentato di riporli, inutilmente, nella loro dimora, usando pure dei guanti “vergini”, di tre misure più grandi delle tue piccole mani, nell’invano tentativo di evitare di trasmettere loro i nostri odori. Poi è arrivata la sera e con essa si è compiuto la prima parte del tragedia ….il cielo si è improvvisamente scurito, e per non lasciare i merlotti sotto la pioggia, li abbiamo indirizzati sotto un fitto cespuglio. Le due gocce pronosticate si sono però tramutate in un diluvio. L’istinto animalista di Chihuahua l’ha spinata, preoccupata, a scendere in pigiama con la pila in mano a verificare il loro stato e quando ha scorto che uno di loro si era spostato in mezzo al prato infradiciandosi completamente con il rischio di assideramento, la tua indole di salvatore di animali ha preso il sopravvento coinvolgendo tutta la famiglia: ci siamo trovati così tutti e tre in pigiama, sotto la pioggia, tu con l’ombrellino, a seguire le tue indicazioni su dove trovare eventualmente gli altri trovatelli. La gioia per aver salvato il primo trovatello, si è alternata alla pianto a dirotto per l’apparente morte del secondo, che nonostante le pessimistiche previsioni di Chihuahua, è riuscito a recuperare le forze grazie alle nostre interminabili cure. Solo a mezzanotte, una volta stabilizzato il loro stato, siamo riusciti a convincerti ad andare a letto, anche se l’adrenalina che avevi in corpo ti ha tenuto sveglio e sorridente per un’altra mezz’ora. Il mattino dopo alle sette eri già sveglio pronto a verificare il “tuoi” piccoli cuccioli. Neanche a Natale sei stato mai così ansiosi di svegliarti. Dopo due giorni in cui hai imparato ad imboccarli (anche troppo) come un premuroso genitore e a prenderti costantemente cura di loro (anche troppo) te ne sei uscito con questa frase: “sai che sono diventato papà pure io, perché devo accudire i piccoli…!” Ed è in parte vero, perché quando li porti nel pomeriggio in giardino, è quasi incredibile la scena in cui ti troviamo: sdraiato nell’erba con i tuoi merlotti, uno sotto l’ascella e l’altro sul tuo petto. Ma i tuoi sogni si sono presto spezzati, quando al mattino del terzo giorno una dei due, nonostante sembrasse stare meglio, in poco tempo è morto, probabilmente a causa di una bronchite, visto che era rimasto più esposto dell’arto alle intemperie. Tu hai ostentato un carattere duro, senza sentimenti, facendo quasi credere che non ti importasse più di tanto di quanto era accaduto. Poi però, quando siamo andati ai giardinetti, hai consegnato segretamente questo biglietto alla tua amica che però ha sentito l’obbligo di consegnarci per permetterci di comprenderti:</span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;">“Federica, uno dei miei 2 uccellini è morto. Si chiamava Locky e ne rimane solo 1, Blecky, e spero che non muoia. Quando era morto Locky mi è scesa una lacrima per volta e mi manca tantissimo. È la cosa più brutta del mondo. Ormai lui non può più stare sulla terra ma è nel paradiso degli uccelli, da Dio”</span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;">Solo dopo averti parlato della lettera ti sei lasciato andare ad un pianto dirotto. Poi, una volta calmato, ti abbiamo consigliato di non trattenere queste emozioni dentro di te ma di condividerle con noi. Però pare tu abbia preso dal nonno, che invece preferiva tenersi tutti i dolori dentro, senza comunicarli.</span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;">Fortunatamente è rimasto Blecky, l’ultimo dei tre merlotti. Per non obbligarlo a tenerlo in una gabbia, ormai capace di “svolazzare” oltre il bordo del cartone-nido, lo abbiamo lasciato libero in una parte della cantina, con finestra sul giardino. Così almeno era libero di muoversi in sicurezza (e lontano dalla gatta) potendo defecare senza particolari problemi (in casa sarebbe stato impossibile). Nonché ha pensato bene di suicidarsi….la quinta sera la nonna, che abita sotto di noi, arriva su piangendo con Blecky in mano, completamente ricoperto di sapone liquido. In cantina, infatti, un secchio era stato posato sotto ad uno di quegli erogatori del sapone che però si era rotto. Il merlo, nei tentativi di volo, c’era finito sfortunatamente in mezzo, impantanandosi, ingerendo e respirando quella sostanza chimica. In casa il panico: Chihuahua l’ha subito preso dalle mani della nonna e l’ha messo sotto l’acqua tiepida per togliere il grosso e le bolle che uscivano dal becco del volatile non lasciavano presagire nulla di buono. La situazione era grave: era evidente la difficoltà respiratoria del merlo e il destino sembrava irrimediabilmente. Di nuovo sembravi non curarti troppo della situazione continuando a guardare i cartoni animati e rispondendo “sì, lo so” alle domande se sapessi cosa stava succedendo al TUO piccolo. Ci risiamo, hai riattivato i tuoi scudi emotivi. Intanto Chihuahua, improvvisata veterinaria, continuava a prendersi cura di Blecky, ma i tremori e l’inutile sforzo del piccolo per prendere aria sembravano le ultime scene prima della capitolazione finale. Chihuahua era scissa tra il lasciarlo morire da solo per non avere il coraggio di assistere ad una lenta agonia e l’accudirlo fino all’ultimo atto. La seconda opzione ha prevalso e quando lei si è accorta che una bolla si stava formando sul petto di Blecky e che il collo lungo e tirato dello stesso era sinonimo di fine prossima, ha avuto la prontezza di prendere una ago, sterilizzarlo con il fuoco e di bucare il rigonfiamento. Appena ha trapassato la pelle e si è sgonfiata la bolla, il merlo ha ripreso a respirare, con fatica, ma regolarmente. La situazione era lontana dall’essere risolta. La tempra del merlo era seriamente compromessa. </span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;">Nel frattempo ti ho preso da parte e ti ho chiesto di trasmettermi le tue emozioni, di non fare come l’altra volta. Solo dopo aver iniziato a ricordare come era bello stare con Blecky, ti sei girato, mi ha abbracciato con forza, e ti sei lascito andare ad un pianto liberatorio. Solo dopo tre quarti d’ora sono riuscito a farti calmare. Blecky, superata la fase critica della respirazione difficoltosa, si stava lasciando andare e solo le cure della nonna per tutta la notte (sottolineo TUTTA la notte), che ha lavato il piumaggio e gli occhi con il latte per evitare irritazioni, arrivando anche al punto di fare una lavanda gastrica sparando il latte in bocca alla bestiola per obbligarla a defecare tutta la schifezza che aveva ingerito, ha fatto sì che vedesse l’alba del giorno dopo. Era sabato, tu dormivi ancora, ed io e mamma ci siamo decisi a portare l’uccellino dal veterinario. La sentenza è stata dura, come prevedibile: nonostante pare si sia un po’ ripreso, la quantità di detersivo ingerito lascia poche speranze. In un arco di 2-3 giorni potrebbe comunque morire di bronchite da intossicazione. Anche se il veterinario lo da per inutile, insistiamo nel richiedere degli antibiotici e dei ricostituenti. Inoltre ci informa che la decisione di Chihuahua di forare il petto del merlo è essenziale e stata degna di ER, in quanto senza quel tipo di intervento sarebbe certamente morto in pochissimi secondi/minuti. Chihuahua è orgoglioso e riportiamo Blecky a casa per farti una sorpresa.</span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;">Quando ti sei svegliato ed hai visto Blecky nel suo cartone di nuovo vispo, quando ormai la sera prima lo davamo per spacciato, per te è stato come vedere Lazzaro. L’emozione di gioia non era misurabile e gli abbracci si sprecavano. Hai addirittura rinunciato ad andare ai giardinetti per poterlo accudire.</span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;">Ebbene, sono passati solo 2 dei 3 giorni, e Blecky, al quale non è mai mancata la fame, oggi è stato in giardino e ha iniziando a volare dalla tua mano, dove ormai albergava da troppo tempo, all’albero vicino. Contro tutti i pronostici pare ce l’abbia fatta, sarà stata la sua tempra, saranno state le nostre cure, sarà stata la tua inesauribile attenzione per il TUO piccolo, ma pare che l’abbiamo salvato. </span></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p><span style="font-family:Times New Roman;"></span></o:p></p><br /><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Times New Roman;">Questa altalena di tue emozioni ha trascinato pure me, che non sono notoriamente un amante di uccellini. Quello che però trovo curioso è che nonostante tu abbia avuto contatti con tanti animali, domestici e selvatici, è la prima volta che ti vedo così coinvolto emotivamente. Non ne capisco il motivo, ma è bello vederti in questo stato di genuino animalista…. in linea con il tuo sogno del “cosa vuoi fare da grande”.</span></p></div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-90460701726241354422010-03-10T14:18:00.009+01:002010-03-10T14:36:32.179+01:00IL CAPPELLINO DEL GI-EFFINO<span style="font-family:verdana;"> <p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Verdana;"><span style="font-size:85%;">Odio scrivere qualcosa su un programma così insulso (mi perdonino gli appassionati, ma non lo reggo proprio), ma ieri sera sono rimasto a bocca aperta quando alle 20:18 è andato in onda </span><a href="http://www.video.mediaset.it/video/tg5/servizio/158522/mauro-si-racconta-in-diretta-al-tg5.html#tc-s1-c1-o1-p2"><span style="font-size:85%;">questo servizio </span></a><span style="font-size:85%;">del TG5….</span></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Verdana;"><span style="font-size:85%;"><?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></span></span> </p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Verdana;"><span style="font-size:85%;">Va bene che l’Italia debba essere debitamente informata su chi sia l’ultimo litigioso egocentrico ad aver vinto ben 250.000 euro per non aver fatto assolutamente nulla per oltre 4 mesi consecutivi, ma non mi sarei mai aspettato che avrebbero dedicato addirittura più di 4 minuti (il 13% dell’intero telegiornale) alla “consacrazione” del nuovo mito corredata da un’intervista talmente “originale”, il cui testo è stato ampiamente utilizzato in tutte le precedenti edizioni (“stare lì dentro mi ha cambiato la vita”, “non me lo sarei aspettato”, ed altre ovvietà). </span></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Verdana;"><span style="font-size:85%;"><o:p></o:p></span></span> </p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Verdana;"><span style="font-size:85%;">Il top del servizio è stato poi raggiunto negli ultimi secondi con il disperato “appello all’Italia”, un appello di vitale importanza che di seguito riassumo: <o:p></o:p></span></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Verdana;font-size:12;">“<b style="mso-bidi-font-weight: normal">RESTITUITEMI IL CAPPELLINO!!!!</b>”</span></span></p>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-11778096801653050262010-03-06T00:15:00.002+01:002010-03-06T00:18:06.348+01:00FREDDURE SCRITCHIANE - BREVI BIS<strong>MI ARRANGIO</strong><br /><br />Brevi Premesse:<br />(a) E' un periodo in cui Scritch si diverte ad aiutare Chihuahua a preparare la pizza in casa. Si mette il grembiule ed il cappello del cuoco, infine sale sulla sedia da cui sovrasta il "banco da lavoro" in cuicna ed inizia ad "operare". Il suo compitpo consiste nello spalmare il pomodoro con il cucchiaio e a posizionare la mozzarella un po' a casaccio sulla teglia. E' quasi diventata una tradizione del weekend ed ormai si sente molto sicuro e competente in materia.<br />(b) Uno degli argomenti che ultimamente stanno interessando molto Scritch sono spessi connessi all'incomprensione della morte e di ciò che segue. Domande nate, suppongo, in primo luogo dal fatto che la nostra gatta, Elsa, è molto vecchia e che quindi dobbiamo prepararci perchè "potrebbe lasciarci in qualsiasi istante".<br /><br />Non mi ricordo più l'argomento trattato ma si parlava per l'appunto della possibilità che noi genitori un giorno lontano potessimo non esserci più, per un motivo o per un altro, e notando una certa indifferenza di Scritch all'ipotesi di tale eventualità gli domandiamo<br /><em>"Ma non ti dispiacerebbe se non ci fossimo più? Come faresti poi a vivere? Chi ti coccolerebbe?"</em><br />Scritch fa le spallucce rispondendo:<br /><em><strong>"Beh, mi arrangerei: la pizza la so fare, al massimo se mi mancano i pomodori, vado di là, giro a destra allo stop e poi diritto fino al supermercato che già conosco e compro i pomodori con le monetine che ho nel salvadanaio. E per le coccole, non ti preoccupare, c'è la Elsa, quindi sono a posto."</strong></em><br />.... O_o ....<br /><br /><br /><strong>LA RETRO</strong><br /><br />Siamo in giro in bici, e Scritch, facendo il "pistola" come al solito, si va ad incastrare tra cespuglio e muretto, non riuscendo più ad uscire.<br />"Vai indietro!", gli dice Chihuahua<br />"Ah, sì, ho le marce, adesso metto l'INDIETROmarcia...!!"Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-84512065237006002382010-02-20T15:26:00.010+01:002010-02-23T18:52:41.794+01:00IL BIMBO È BRAVO, MA NON SI APPLICA<p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">È la classica frase che molti genitori si sentono ripetere agli incontri periodici con gli insegnanti. È solitamente un modo per celare diplomaticamente i risultati mediocri dei piccoli alunni, che per un motivo o per un altro, non rispettano le aspettative dei maestri. Sin dai primissimi giorni di settembre le maestre di Scritch, che ha iniziato la seconda elementare, ci avevano convocati per segnalarci le continue distrazioni del bimbo che influivano negativamente sulle sue capacità di apprendimento e quindi di conseguenza sul suo rendimento scolastico nella sua totalità.</span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';"></span><span style="font-family:'Trebuchet MS';">“<em>Chiacchiera spesso con i compagni ed essendo pignolo non finisce mai in tempo i suoi lavori</em>”, ci dissero in quell’occasione. Infatti avevamo già notato qualcosa perché andavano a moltiplicarsi le note sul quaderno che riportavano frasi come “<strong>esercizio da finire a casa perché si è distratto troppo</strong>” oppure “<strong>questo è il lavoro dopo 3 ore contro l’ora e mezza dei suoi compagni</strong>”. </span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">Dopo quell’incontro, in cui le maestre imputavano la colpa di questo comportamento alla probabile all’assenza di regole derivante dal semplice fatto che era figlio unico, considerazione di cui abbiamo fatto tesoro pur non approvandone completamente le motivazioni, abbiamo parlato con Scritch con severità, ma anche molta serenità, facendolo riflettere sulle conseguenze che poteva avere il suo atteggiamento se avesse insistito per quella strada offrendogli contestualmente la nostra disponibilità ad aiutarlo per rientrare nelle regole e nei tempi. </span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">Con nostro stupore, perché non avremmo mai creduto che un bambino di quell’età potesse assimilare certi concetti, Scritch ha appreso in fretta le nuove regole, che gli imponevano di terminare i compiti entro un certo tempo, limite che veniva scandito da una clessidra che avevamo preso per l’occasione. Secondo noi era infatti l’unico modo efficace per un bambino di percepire il passaggio del tempo, visto che i precedenti tentativi dei conti alla rovescia sull’orologio non gli permettevano di cogliere al volo il fattore “<strong>tempo</strong>”. E la cosa ha funzionato, non subito, perché spesso l'ho sorpreso ancora a guardare in giro con la testa fra le nuvole, ma poco alla volta ha compreso l’importanza della concentrazione necessaria per rientrare nei tempi stretti ma giusti che gli davamo. Si è responsabilizzato a tal punto - non credo per nostro merito ma più per la sua presa di coscienza -, che sabato mattina, appena si alza, si mette subito da solo a fare i compiti perché vuole “<em>finire prima per poter giocare tutto il resto del giorno</em>”. Io non sono mai stato così, e come molti altri rimandavo fino all’ultimo momento possibile ogni mio impegno scolastico. Scritch no, e la cose ancora oggi ci sorprende. <?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">Lo abbiamo poi anche martellato con le regole di non distrarsi a scuola, di comportarsi bene, ecc, minacciandolo di non voler più leggere le note delle maestre sui quaderni.<o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">Con il tempo le note sono sparite ed i compiti della settimana, nonché quelli dei weekend, si sono rapidamente ridotti.<o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">Durante dicembre poi c’è stato un periodo in cui Scritch lamentava un costante mal di pancia che però non era rilevabile dai vari esiti degli esami consigliati dalla pediatra. Abbiamo quindi comunemente dedotto che si trattasse di dolori di natura psicosomatica causati dalle incessanti e pressanti esigenze scolastiche, considerando che i sintomi apparivano sempre la sera prima del giorno di scuola o durante le lezioni. Inoltre a Gennaio ha iniziato a perdere sangue dal naso e dagli esami è stata riscontrata una leggera anemia, che come ben noto, crea ipertensione (<em><strong>Errata corrige del 23/02/2010:</strong> intendo dire un'elevata tensione nervosa derivante dai vari sintomi tipici dell'anemia, quali irritabilità, mancanza di concentrazione, palpitazioni, nochè debolezza e spossatezza generale, ecc.. Grazie a Giulia per il chiarimento ;-)</em>). <o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">Durante la manifestazione di questi disagi fisici la maestra ha più volte fermato Chihuahua davanti scuola lamentandosi che Scritch stava di nuovo iniziando a distrarsi e a distrarre gli altri e che i precedenti progressi sembravano quindi essersi sciolti come neve al sole. La cosa ci ha un po’ sorpresi, perché Scritch a casa non aveva modificato il suo comportamento o dimenticato le regole. Ciò nonostante abbiamo scambiato due chiacchiere con lui per sapere se aveva dimenticato la promessa fatta. Lui però non ci ha saputo dare spiegazioni della sua distrazione, confermando invece che riusciva a finire tutti gli esercizi e che era tra i più veloci della classe. <o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">L’incomprensione è andata avanti fino alla consegna delle pagelle in cui siamo stati convocati insieme a pochi altri genitori, tutti con figli con problemi a scuola. Chihuahua, meno menefreghista di me, si è vergognata per la convocazione tra l’altro fatta di fronte a tutti i genitori al ritiro dei bimbi.<o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">Io quel giorno non riesco ad andarci, ma Chihuahua mi riporta quanto emerso nell’incontro: subito la maestra ha di nuovo iniziato a dire che “<strong><em>siccome Scritch è figlio unico, probabilmente gli mancano delle regole….”</em></strong> Non ha fatto in tempo a finire la frase che Chihuahua ha iniziato al ribollire e le è subito saltata al collo, affermando che anche se figlio unico, in casa nostra vigono forse più regole che in case con più figli e che quindi questo non può essere l’elemento fondamentale per la sua distrazione (risposta della maestra: forse ci sono troppe regole! <strong>O_o</strong> Allora o son troppe o troppo poche?!). Chiedendogli poi maggiori spiegazioni per comprendere la serietà della loro insoddisfazione si viene a scoprire che Scritch è tra i più bravi della classe con tutti i voti tra l’8 e il 9….!!!! “<em>Ma allora di che cosa si lamentano…!!!</em>”, pensa Chihuahua più nera che mai. “<em>Stanno a stressare un bambino che ha già mostrato i primi sintomi di nervosismo scolastico, che però, per nostra fortuna, adora ancora andare a scuola</em>.” </span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';"><o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">“<em>Non finisce gli esercizi?</em>” – “<em><strong>No, è tra i primi a finire.</strong></em>”<o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">“<em>Scrive male o è disordinato?</em>” – “<em><strong>No, è molto preciso ed ordinatissimo e ha un quaderno esemplare.</strong></em>”<o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">“<em>E’maleducato con voi o i compagni?</em>” – “<em><strong>No, anzi è sempre cortese e sorridente e gioca con tutti. Anzi, siccome è il più bravo a disegnare tutti gli chiedono di fargli i disegni e lui acconsente sempre.</strong></em>”<o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">“<em><strong>Ah!!</strong> Allora è per questo che resta indietro?</em>” – “<strong><em>No, lo fa sempre dopo aver finito i suoi lavori.</em></strong>”<o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">“<em>O_o …..??”<o:p></o:p></em></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">Non comprendiamo allora le continue riprese che ci vengono fatte. <o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">“<strong><em>E’ che si distrae troppo in classe e poi, pensa ancora troppo a giocare….</em></strong>”, dicono le maestre.<o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">Se Chihuahua non l’ha azzannata è solo perché è rimasta troppo incredula per reagire. <o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">“<em>Pensa troppo a giocare?! Ma se ha solo 7 anni a che altro deve pensare, il bambino??!</em>”…pensa tra sé e sé.<o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';"><o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">In conclusione, le maestre ci hanno confidato che il motivo dei continui rimproveri è che si aspettano da Scrtich molto di più di quello che richiedono agli altri (dicono che abbia delle grande potenzialità…mah!!) e quindi vedono in ogni suo piccolo difetto la necessità di dover rimediare appena possibile. A noi però un bambino in media andrebbe comunque più che bene nel momento in cui fa il suo dovere. Riteniamo quindi che queste eccessive attenzioni ed esigenze siano un po’ esagerate. Andando avanti con queste pretese, qui rischiamo che Scritch si esaurisca e che inizi a maturare l’odio verso la scuola.<o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';">Anche se ci hanno comunicato di avergli dato due voti punitivi, due 7 anziché due 9, noi siamo più che felici e ci siamo permessi di fare tantissimi complimenti a Scritch per la sua ottima pagella e per aver mantenuto ogni sua promessa fatta. Per noi è bravo, anzi, di più, bravissimo…..anche se chiacchiera e fa il pagliaccio con le sue compagne di classe…pure se pensa ancora troppo a giocare….<span style="color:#ff0000;"><strong>BRAVO SCRITCH!!! </strong></span><span style="color:#000000;">Sei il nostro orgoglio, comunque...<o:p></o:p></span></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';"><o:p></o:p></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';"><em><span style="color:#000066;"><strong></strong></span></em></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:'Trebuchet MS';"><em><span style="color:#000066;"><strong>Note:</strong> le maestre restano per noi un punto di riferimento ed è fondamentale che il di</span></em></span><span style="font-family:'Trebuchet MS';"><em><span style="color:#000066;">alogo casa-scuola persista. Divergenze di opinione o chiarimenti sono fondamentali per permettere ai nostri bambini di crescere il meglio possibile, ma la collaborazione genitori-maestre non deve mai venire meno. Adesso le maestre sanno che è il loro compito quello di far rientrare Scritch nelle regole di classe e che le cause non sono da ricercare a casa. E’ sempre un passo avanti, no!? ^_^<o:p></o:p></span></em></span></p>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-87604466471005207212009-11-21T18:43:00.004+01:002009-11-21T18:58:13.032+01:00HO UNA PROPOSTA CHE NON POTRA' RIFIUTARE!<p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>Drin….drin...!!!</strong></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Daddy:<em> “Pronto?”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Signorina: <em>“Buonasera signore, sono della sua compagnia telefonica. Posso disturbarla per proporle l’ultima offerta che potrebbe interessarla?”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">In questi tempi non si butta via niente, e poi, quando sono di buon umore, mi piace cogliere ed analizzare le sottili strategie che adottano oggigiorno le società pur di appiopparti qualcosa.</span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">D:<em> “Mi dica, la ascolto”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">S<em>:“Allora, abbiamo questa promozione <u><strong>solo per lei</strong></u>, visto che è nostro cliente da molto tempo. Le inviamo a casa <u><strong>gratuitamente</strong></u> il decoder, il nostro tecnico lo installerà completamente <u><strong>gratis</strong></u>, lei avrà 4 mesi per provarlo <u><strong>gratuitamente</strong></u>. E se dovesse piacerLe, potrà trattenerlo pagando un importo fisso <u><strong>per sempre</strong></u>. Se invece al termine dei 4 mesi non dovesse essere interessato, <strong>nessun problema</strong>, basterà inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno e riconsegnare il decoder al rivenditore più vicino a lei.”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">D: <em>“Bene. Interessante. Cosa ci faccio con questo decoder?”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">S: <em>“Potrà vedere, on demand, tutti i film che vorrà, i documentari per i bambini, musica, intrattenimento e molto altro.”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">D: <em>“Bene, se voglio vedere un film, mi costa qualcosa, visto che già pago il fisso?”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">S: <em>“Cero, in base al tipo di film che sceglierà.”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">D: <em>“Bene. Allora per cosa pago il fisso?”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">S: <em>“Per avere il servizio”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">D: <em>“È lo stesso che mi dà la videoteca sotto casa (con la differenza che non devo scendere le scale)…ed il costo dei film è il medesimo!!!….e se volessi recedere dal contratto?”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;"><em>S: “Nessun problema, lo potrà fare in qualsiasi istante, anche tra vent’anni. Il costo sarà fisso, <u><strong>per sempre</strong></u>, di <u><strong>soli</strong></u> 20 euro”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">D: <em>“Bene, ma anche se dovessi disdire all’interno dei 4 mesi di prova <u><strong>gratuita</strong></u>?”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">S: <em>“Beh, certo, è sempre una disdetta!”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">D: <em>“Cara mia, allora mi spieghi perché mai dovrei accettare una proposta gratuita se poi gratuita non è visto che in ogni caso mi costerà 20 euro?”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">S: <em>“Quindi non le interessa?”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">D: <em>“Onestamente non ne vedo la convenienza”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;">Non molla...</span></o:p></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">S: <em>“Allora posso proporle quest’altra offerta? Un televisore Modello XY….!”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Guarda caso sto giusto cercando...</span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">D: <em>“Mi dica…”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">S: <em>“Le invieremo a casa gratuitamente il televisore e lei potrà pagare a rate mensili da ca. 18 euro in 3 anni con addebito sulla bolletta e nemmeno si accorgerà dell’acquisto”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Si parla di ca. 650 euro e la cosa mi puzza. Mi ero già informato su quel target.</span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">D: <em>“Mi dica esattamente il nome del modello che mi propone”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">S: “Modello XYZ bla, bla, bla…”</span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Trebuchet MS;">sì, lo conosco e mentre lei elenca le caratteristiche, mi butto in internet per fare una rapida verifica sui primari siti del settore. I comparabili non danno scampo: il prezzo di mercato è universalmente omogeneo, tra i 490 ed i 500 euro.</span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">D: <em>“Signorina, mi spieghi perché mai dovrei acquistare da voi un televisore che mi costa oltre 100 euro in più rispetto allo stesso identico modello che trovo in negozio?”</em></span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:trebuchet ms;">S. con voce offesa: <em>“Eh, che lo paga a rate!!!”</em> …..</span></p><p style="TEXT-ALIGN: justify; MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal"><span style="font-family:Trebuchet MS;">Anche i negozi...e a tasso zero!!!</span></p>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-4362548854848930152009-11-20T09:38:00.005+01:002009-11-20T10:01:39.111+01:00LE 4 STAGIONI...E 1/2...DI SCRITCH<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh921AbfXCIUL1xydFsVdsdFexA9EG3KXmRreDEAOFTlxjvWsQlMmcEyHuszJ55I10DK3WoRjE8rmf1ksfVcJeye5crm_ey53kIPhWVPmP3NeBVLClXYr8zZvczU87DtF99lF2OHfQVqCQ/s1600/17702dff00822d4c5f60d4687ed9e1a5.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 224px; FLOAT: right; HEIGHT: 197px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5406106404035275746" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh921AbfXCIUL1xydFsVdsdFexA9EG3KXmRreDEAOFTlxjvWsQlMmcEyHuszJ55I10DK3WoRjE8rmf1ksfVcJeye5crm_ey53kIPhWVPmP3NeBVLClXYr8zZvczU87DtF99lF2OHfQVqCQ/s320/17702dff00822d4c5f60d4687ed9e1a5.jpg" /></a><br /><div><span style="font-family:trebuchet ms;">Scritch: <em>"Papà, che stagione è oggi?"</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">Daddy: <em>"Oggi...siamo in autunno. Cos'è tipico dell'autunno?"</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">S.: <em>"Pioggia, nebbia, foglie che cadono..."</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">Parte l'interrogatorio....</span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">D.: <em>"Bravo, e dopo l'autunno cose c'è?"</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">S.: <em>"Mmmmh...l'inverno!!"</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">D.: <em>"Bravo, cos'è tipico dell'inverno?"</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">S.: <em>"La neve, natale, la neve..."</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">D.: <em>"E dopo cose c'è?"</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">S.: <em>"La primavera! Si svegliano gli animali, gli alberi...svegliamo anche il nostro riccio??"</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">D.: <em>"No, per carità, si sveglia da solo quando vuole. E dopo cosa c'è?"</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">S.: <em>"L'estate, con il mare, il caldo, la piscina..."</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">E per concludere il giro delle stagioni, volendo verificare che il cerchio venga ripreso...</span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">D.: <em>"E dopo cosa c'è....? C'è...."</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">S.: "....."</span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">S.: <em>"....il <strong>MIO COMPELANNO!!!!!</strong>"</em></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;"></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;">D.: <strong>O_o</strong></span></div><br /><div><span style="font-family:Trebuchet MS;"></span></div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-58664255368969383242009-10-19T01:00:00.005+02:002009-10-19T12:26:36.014+02:00ABITUDINI ANTUNNALI... DURE A MORIRE<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Prima vera domenica pre-invernale. Con il freddo quest’anno è tornata anche la voglia di una tradizione che era in voga in casa SuperMaxi prima che nascesse Scrtich: il Brunch. Esso prende spunto dalle classiche ed abbondanti colazioni tedesche, che mischiano il sacro al profano, ma che ti lasciano sempre sazio e soddisfatto.</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Sveglia alle 9 circa, adesso che Scritch, per nostra fortuna, sente il bisogno di dormire più a lungo la domenica. Il tempo di giocare e coccolarci un po’ nel lettone e si sono fatte praticamente le 10. Quando siamo belli svegli e metà mattinata è ormai quasi passata, inizia la fase di preparazione della tavola che al termine dei “lavori” presenterà: </span></p><ul style="MARGIN-TOP: 0cm" type="disc"><li class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt"><span style="font-family:trebuchet ms;">tazza di uovo sbattuto per Scritch (sbattuto per un quarto d’ora da un Superdaddy con la tendinite ai polsi, accidenti a me!!), </span></li><li class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt"><span style="font-family:trebuchet ms;">uovo sodissimo per me, </span></li><li class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt"><span style="font-family:trebuchet ms;">crepes fumanti fatte da Chihuahua da condire con nutella, marmellate o miele,</span></li><li class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt"><span style="font-family:trebuchet ms;">piadine scaldate al forno da riempire con formaggi freschi e salumi</span></li><li class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt"><span style="font-family:trebuchet ms;">caffè,<span style="mso-spacerun: yes"> </span>latte, the e spremuta</span></li><li class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt"><span style="font-family:trebuchet ms;">muesli e yogurt</span></li><li class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt"><span style="font-family:trebuchet ms;">stamattina è apparso pure il salmone affumicato (in Germania l’avrebbero mangiato), ma oggi sembrava davvero eccessivo!!</span></li></ul><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Ovviamente non ci si abbuffa con tutto, ma si assaggia diligentemente ogni prodotto, giusto per togliersi lo sfizio e soddisfare le papille gustative.</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Il vantaggio del Brunch è che dopo, una volta sazi, non si sente l’esigenza di mangiare altro potendosi godere l’intera giornata di sole senza interruzioni culinarie.</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Infatti oggi, alle 11.30, considerato il tempo fantastico e la temperatura “frizzante”, abbiamo deciso di impegnare Scritch in una gita fuori porta. E per non farlo stare da solo con noi, abbiamo chiamato un suo amico a farci compagnia. </span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Ci siamo diretti verso Proserpio, sul Lago di Como, su indicazioni di un mio collega che abita da quelle parti, perché volevamo andare a colpo sicuro…ed infatti così è stato: dopo 15 minuti di passeggiata in mezzo ai boschi, nel più totale silenzio ad eccezione di qualche verso di animali da pascolo udito in lontananza , ed una breve arrampicata che ci ha portato su una pianura un po’ distante dal sentiero, eccoci arrivati a destinazione. </span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Il sole filtra delicatamente attraverso le foglie, che stentano a mantenere il proprio colore, illuminando con visibili fasci di luce tutto l’ambiente, mentre l’occhio inconsciamente scruta le profondità del bosco nella vana speranza di incontrare gli abitanti della foresta, ma il fruscio delle foglie secche e macerate che calpestiamo senza attenzione rendono (insieme alle grida dei bambini) altamente improbabile qualsiasi incontro. Allora non ci resta che concentrarci sulla nostra missione principale, il motivo per cui ci siamo riuniti in quel posto: <strong>raccogliere le castagne</strong>!!</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Nessuno di noi ne è davvero ghiotto (maron glaces a parte!!), ma è sempre divertente passare qualche ora genuinamente insieme per partecipare ai soliti concorsi che questa disciplina sportiva prevede e per cui sono previsti ricchi premi (primo premio: una pacca sulle spalle con un applauso collettivo). Vince chi <strong>contemporaneamente</strong>:</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt 42pt; TEXT-INDENT: -18pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l0 level1 lfo2; tab-stops: list 42.0pt"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="FONT-FAMILY: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbolfont-family:Symbol;" ><span style="mso-list: Ignore">·<span style="FONT: 7pt 'Times New Roman'"><span style="font-size:100%;"> </span></span></span></span>trova la castagna più grande, il CASTAGNONE</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt 42pt; TEXT-INDENT: -18pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l0 level1 lfo2; tab-stops: list 42.0pt"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="FONT-FAMILY: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbolfont-family:Symbol;" ><span style="mso-list: Ignore">·<span style="FONT: 7pt 'Times New Roman'"><span style="font-size:100%;"> </span></span></span></span>raccoglie il numero maggiore di castagne “mangiabili”</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt 42pt; TEXT-INDENT: -18pt; TEXT-ALIGN: justify; mso-list: l0 level1 lfo2; tab-stops: list 42.0pt"><span style="font-family:trebuchet ms;"><span style="FONT-FAMILY: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbolfont-family:Symbol;" ><span style="mso-list: Ignore">·<span style="FONT: 7pt 'Times New Roman'"><span style="font-size:100%;"> </span></span></span></span>conta più spine nelle dita</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Dopo 4 ore di passeggiate su e giù dalla montagna, quest’anno possiamo dire che non c’è stato alcun vincitore (nonostante la raccolta di diversi chili di marroni), anche se Scrtich ed il suo amico hanno decisamente collezionato il maggior numero di spine che la storia moderna ricordi: Scritch infatti, oltre alle dita, annovera tra le sue dolorose spine anche una cinquantina di punture sulla coscia destra essendo impropriamente scivolato, in fase di discesa, su un bel mucchio di gusci di castagne nascosti tra le foglie traditrici, conficcandosi gli aculei pure attraverso i spessi jeans.</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Ciò nonostante si sono divertiti un mondo ed è questo che più conta. Chihuahua ed io, invece, ritenendoci ormai delle carrette, abbiamo terminato la giornata con un<span style="mso-spacerun: yes"> </span>bel bagno caldo per alleviare i nostri vergognosi dolori muscolari, soprattutto alle spalle, a causa dei sacchetti e degli zaini pieni di castagne che abbiamo portato su e giù per i pendii.</span></p>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-72558639897373902332009-09-05T01:49:00.008+02:002009-09-05T02:04:58.964+02:00IN VACANZA CON DADDY - PARTE III° ED ULTIMA<div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>Capitolo 3: Car rental & Fincas</strong><br /><br /><strong>CAR RENTAL</strong><br />Siamo tutti insieme: Chiuhuahua ha finito di lavorare neanche 24 ore prima e finalmente si riposa. Scritch non vede l’ora di cacciare granchi e paguri e ha già chiesto un retino. Io ho proprio voglia di scoprire quella parte dell’isola che non sono riuscito ad esplorare 5 anni prima, considerata l’età di Scritch di allora.<br />Sbarchiamo a Palma, ci accolgono solo 37 gradi ed un vento caldo e afoso…praticamente è come essere ancora a Milano. Il volo è andato liscio, i bagagli arrivano subito. Andiamo all’ufficio del noleggio auto presso il quale abbiamo prenotato un’autovettura qualche mese prima. É quasi ora di pranzo e si decide già dove e cosa mangiare non appena avremmo ricevuto l’auto. In fondo ci sono solo 8 clienti prima di noi, ci vorrà poco….<br />...dopo tre quarti d’ora passati a leggere riviste in spagnolo risalenti al periodo delle Pesetas, aver giocato con Scritch a "Strega comanda color", inviato i 4.000 messaggi ad amici e parenti ed avendo visto gestire solo 2 clienti, provo a chiedere timidamente il motivo di tale lentezza. Mi sorridono candidamente come se la risposta fosse ovvia: <em>“mancano le auto!”</em> … <em>“Come mancano le auto?!?!”..</em> una sola parola che ultimamente si sente sempre più spesso <em><strong>“Overbooking señor!”….</strong></em><br />...no, non sono pronto pure per questo…non oggi, non dopo la mattinata appena trascorsa.<br /><em>“Mi scusi, ma almeno, anche se con lentezza, le macchine arrivano oppure proprio non ci sono?”</em>. <strong>Spallucce di incertezza e sorriso di circostanza</strong> è la risposta di rito. Decido di avere pazienza e di non farmi prendere subito dalla rabbia…in fondo sono in vacanza per rilassarmi.<br />Passa un’altra ora ed ho più volte assistito ai primi accenni di ribellione da parti di altri turisti che la pazienza l’hanno persa, eccome. La risposta dei dipendenti è sempre la stessa: <strong>Spallucce di incertezza e sorriso di circostanza</strong>.<br />Finalmente è il mio turno, sono passate due ore da quando sono in coda. Mi siedo col sorriso sulle lebbra nascondendo il nervoso che aveva inziato a salire. Cerco di avere un comportamento di complicità con l’impiegata, assicurandole di comprendere la sua posizione in una una giornata così dura, ma che l’importante è avere pazienza. Mi viene a sostenere moralmente Manuel che la saluta con un sorrisone….<a href="http://www.youtube.com/watch?v=qEdNqQzZ2zo"><strong>presa</strong></a><strong>!!!</strong> Grazie alla presenza di Scritch riusciamo ad evitare il tentativo di assegnazione di un auto di categoria inferiore a quella prenotata convincendo l'impiegata a darci un’auto di categoria superiore, allo stesso prezzo, in mancanza della mia.<br />Evvai, finalmente qualcosa che gira per il verso giusto.<br />Il pranzo è ovviamente saltato, passando direttamente alla merenda.</span></div><div align="justify"></div><br /><br /><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong>FINCA</strong><br />Giungiamo a casa: quest’anno per economizzare, mia zia ci ha offerto la sua casa a Maiorca, lasciandoci di fatto solo le spese dell’aereo e dell’auto (e ovviamente del parcheggio al Terminal 1, argh!!).<br />La casa è fantastica: è nascosta su una collina immersa in un’ampissima pineta all’interno di un villaggio di golf. Per cui, gli unici rumori che si sentono oltre agli animali sono una soffocato “<strong>PAK</strong>” in lontananza dei giocatori di golf.<br />E’ grandissima, ha due terrazze enormi e addirittura una piscina profonda in cui Manuel imparerà ad immergersi come un apneista, seguendo e superando le orme del papà.<br />L’unica nota negativa è che ci si può muovere solo in macchina, perché siamo proprio fuori dal mondo: nessun negozio, 15 km dal mare, nessun ristorante. Vabbè, chi-se-ne-frega, penso. Intanto mangeremo quasi sempre fuori casa, in modo da far riposare soprattutto Chihuahua...in fondo, sono anche le sue ferie!! </span></div><div align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Ahhhhh...finalmente la vera vacanza ha inizio...<br /><br /><em><strong>Nota:</strong> È il 12 agosto, dicono sia la notte in cui si vedono maggiori stelle cadenti rispetto a San Lorenzo. E allora quale scelta migliore se non mettersi sulla terrazza, buio pesto, sdraiati sul lettino a guardare il cielo limpido e contare tutti e tre le stelle che in rapida successione sfrecciano da una parte all’altra dello spazio. Sarà una vacanza davvero all’insegna della semplicità…<br /><br /></em><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4D5ED9jHWvCzbp_cIenNOdMMuLEAQO07bAkCfG7rtiRQwoQox-qWUhj9WtBmd00SfoRzObgsgP4jt-W-x34enRV6Of7YbPmMM1B80tRcyslC0HwkCZWFx9uve4-t10zeVSUv-HqGmU2E/s1600-h/DSCN0873.JPG"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 214px; FLOAT: right; HEIGHT: 161px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5377766789735554738" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4D5ED9jHWvCzbp_cIenNOdMMuLEAQO07bAkCfG7rtiRQwoQox-qWUhj9WtBmd00SfoRzObgsgP4jt-W-x34enRV6Of7YbPmMM1B80tRcyslC0HwkCZWFx9uve4-t10zeVSUv-HqGmU2E/s200/DSCN0873.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq2Q_bB5JythiFNrDurIa26xkXBljJ2k90EM9x7Bd6PU8LQE53p0CyCvuRVx95FudpvHIXp5Zs4oIQIUNO7ecJ8O3MFlL3wZlMfPgB1fS_6vj5Quld5u-MOXvvZ8wvY9y4MMshyphenhyphenmwpFcE/s1600-h/DSCN0560.JPG"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 213px; FLOAT: right; HEIGHT: 161px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5377766783062039330" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq2Q_bB5JythiFNrDurIa26xkXBljJ2k90EM9x7Bd6PU8LQE53p0CyCvuRVx95FudpvHIXp5Zs4oIQIUNO7ecJ8O3MFlL3wZlMfPgB1fS_6vj5Quld5u-MOXvvZ8wvY9y4MMshyphenhyphenmwpFcE/s200/DSCN0560.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV3Hia1d_Gac0jbhInbKDwVg4YRNyK9pHoN1QGt7bCvCeg2gTTNkBH7h3lBa9ch1czrsTq7wzUfs4ceM4p92X7Xqr-VDvzqt-GwbJ-i8omCp_WdL2c3yvaiJxVxqNmMDWffH7TuezHmNU/s1600-h/DSCN0886.JPG"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 214px; FLOAT: right; HEIGHT: 161px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5377766794429429314" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjV3Hia1d_Gac0jbhInbKDwVg4YRNyK9pHoN1QGt7bCvCeg2gTTNkBH7h3lBa9ch1czrsTq7wzUfs4ceM4p92X7Xqr-VDvzqt-GwbJ-i8omCp_WdL2c3yvaiJxVxqNmMDWffH7TuezHmNU/s200/DSCN0886.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFGeQvC_xicb7AJJl7yTTMR-rU08C3AYbU_qHTnu23jBovjo8xBgmyxRbtYaNCxN4JvScS5WHd4F9rD8IxhsHp3HNtmxtt_4oWra0XOaJZ-GuUQJKE8h88eC5xJ4oSam57YXbNScOSC-Q/s1600-h/DSCN0389.JPG"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 214px; FLOAT: right; HEIGHT: 161px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5377766802893860418" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFGeQvC_xicb7AJJl7yTTMR-rU08C3AYbU_qHTnu23jBovjo8xBgmyxRbtYaNCxN4JvScS5WHd4F9rD8IxhsHp3HNtmxtt_4oWra0XOaJZ-GuUQJKE8h88eC5xJ4oSam57YXbNScOSC-Q/s200/DSCN0389.JPG" /></a>Gli altri giorni sono stati giorni tipici e non costellati da disavventure particolari: giornate passate alla ricerca della caletta azzurra perfetta, poco frequentata, con una lingua di sabbia incastonata tra pareti di roccia rossa, nelle cui acque azzurre cercare stelle marine, razze, murene, ecc. Giorni di mare intervallati da escursioni in parchi o riserve naturali, visite all'acquario, al safari (di nuovo!!) e ai carattersitici paesini arroccati ai piedi della Serra Tramontana (Valdemossa e Deia in primis)...1.500 km di esplorazioni insaziabili.</span></div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-37416442087559537762009-09-04T00:30:00.008+02:002009-09-04T09:37:08.225+02:00IN VACANZA CON DADDY - PARTE II°<p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><b style="mso-bidi-font-weight: normal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Capitolo 2: multipiano<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></span></b></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Giunto in tempo record a Malpensa e scaricato Chihuahua e Scritch con annesse valigie per permettere loro di imbarcarsi, mi metto di corsa alla ricerca del parcheggio. </span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Le indicazioni chiarissime dei cartelli mi segnalano “<strong>parcheggio sosta lunga/breve</strong>” ed io, ingenuamente, le seguo fiducioso della professionalità delle società che operano attorno e dentro Malpensa: d'altronde si sa, Malpensa è uno dei principali Hub italiani, se non addirittura europei, che accoglie ogni giorni migliaia di turisti nazionali e stranieri. Pertanto mi illudo che sia organizzata in modo tale da facilitare il più possibile le persone che hanno la “<em>fortuna</em>” di andare a trovare l’aeroporto.</span></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Bene, come dicevo, seguo le indicazioni, che al momento raggruppano entrambi i parcheggi - <em>sosta breve</em> e <em>sosta lunga</em> – che mi conducono su una strada a corsia singola a senso unico di marcia che curva per un breve tratto…poi, quando ti aspetti di vedere dei cartelli che ti aiutino a scegliere l’opzione “breve” o “lunga”, ecco che improvvisamente ti ritrovi di fronte a 6 caselli!! </span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Con la coda dell’occhio intravedo una piccola stradina che si allontana sulla sinistra e a stendo leggo solo le prime 2 righe della miriade di cartelli: “<em>parcheggio breve sosta</em>”, “<em>scoperto visitatori</em>”, “…”…non faccio in tempo a leggere gli altri distratto dallo schieramento casellante. D’altra parte, se di là (a sinistra) è il settore dedicato alla “breve”, questa sarà la “lunga”. </span></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxvBnI4PZGmESIGVjB1i-3Cm8Nm31i1eIId0z_v2TaKIyjifxaVIFuNvhVby1Sgdpt6bIU_DAYQDo9Dh4YaXR3KL-8KAqGlALWFxC5u5XqCDUhZfjK-DjEMn7HuRrx00tlRwj8KobibPo/s1600-h/DSCN1244.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5377376000022117618" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 236px; CURSOR: hand; HEIGHT: 168px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxvBnI4PZGmESIGVjB1i-3Cm8Nm31i1eIId0z_v2TaKIyjifxaVIFuNvhVby1Sgdpt6bIU_DAYQDo9Dh4YaXR3KL-8KAqGlALWFxC5u5XqCDUhZfjK-DjEMn7HuRrx00tlRwj8KobibPo/s200/DSCN1244.JPG" border="0" /></a>Mi fermo inebetito in mezzo alle sei corsie in cerca di un essere umano a cui chiedere un'informazione, ma a quell’ora di quel giorno di agosto solo il deserto potrebbe essere più desolato. Mi avvicino alla flotta di cartelli che adornano le sbarre dei caselli e leggo:</span></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">“ogni frazione d’ora: 5 euro”, “fino a 24 ore: 28 euro”, “oltre le 24 ore: euro”…?? </span></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Oltre le 24 ore??? Il nulla!! Mi giro nuovamente attorno, ma non c’è anima viva. Come diavolo faccio a capire quanto mi costeranno 15 giorni….??? Purtroppo non ho il tempo materiale per filosofeggiare sulla carenza di informazioni più precise e non ho la mente abbastanza lucida per ipotizzare alcuni calcoli matematici, così, in mancanza di altro proseguo, ritiro il biglietto e parcheggio al coperto. In precedenza avevo visto su internet che i parcheggi scoperti di solito costano circa il doppio di quelli scoperti… quindi calcolo che lo scherzo dell’aeroporto sbagliato mi costerà circa 120-150 euro…ma d’altro canto, considerata la situazione, credo che pagare un piccolo sovrapprezzo pur di non perdere il volo sia purtroppo un <strong>MUST</strong>.</span></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">30 minuti dopo parte l’aereo….</span></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></o:p></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;color:#000099;"><strong>…15 giorni dopo…</strong></span></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></o:p></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">….sono le dieci di sera, per un disguido siamo stati in ballo quasi 8 ore e siamo molto stanchi. Non si vede l’ora di tornare a casa e buttarsi a letto. </span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Cerco il biglietto del parcheggio, lo inserisco nella cassa automatica….bip…bip…*20,00 euro….</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">aspetta che devo avere gli occhiali sporchi, non riesco a leggere bene….strofino la lente, alzo la testa…</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">...no, no!!!! Ci leggo benissimo!!!! …..</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></o:p></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:130%;color:#ff0000;"><strong>…. 420,00 EURO!!!!!...</strong></span></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Chihuahua evita a stento lo svenimento e per reazione contraria le si alza la pressione ed inizia a sbraitare con un certo aplomb inglese:</span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><em>“EHHHHH!!!!....MA COSA SONO???...LADRI?!?!”</em>… <em>“MI RIFIUTO DI PAGARE. USCIAMO SENZA PAGARE!! CHE POI VENGANO A CERCARMI!!"…”FAI COSI', TI INCOLLI ALLA MACCHINA CHE ESCE DAVANTI A TE COSI' NON PAGHIAMO!"</em> sono le sue esclamazioni razionali. </span></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><em>“Certo cara, perché non sfondare direttamente la sbarra!!”,</em> replico io, <em>“così poi, oltre a dover comunque saldare la sosta, ci toccherà pure pagare la cauzione per uscire dal carcere!”</em></span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><em><span style="font-family:Trebuchet MS;"></span></em></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Di uffici informazioni aperti alle dieci di sera all’aeroporto più grande del nord Italia, neanche a parlarne, così, pagati a malincuore la somma, per pura curiosità ripetiamo il percorso fatto 15 giorni prima e scopriamo che il piccolo svincolo sulla sinistra, quello con la sfilza di cartelli, al terzo posto, mezzo nascosta da un rigoglioso cespuglio, il cartello indicava timidamente “<strong><em>lunga sosta</em></strong>”….</span></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><em>Quindi ricordate: </em></span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><em>se andate a Malpensa-Terminal 1, dovete sperare di non avere MAI fretta, procedere sempre a <?xml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" /><st1:metricconverter st="on" productid="15 km/h">15 km/h</st1:metricconverter> in modo da poter leggere il romanzo dei cartelli con tutta calma e sperare di non essere stranieri ignoranti della lingua italiana. La punizione potrebbe essere molto costosa….</em></span></p><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></o:p></p><br /><p class="MsoNormal" style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Questa esperienza mi ha portato a subire la medesima sorte di molte grandi società: dopo aver agito per tanti anni in tutta autonomia supportato dalla fiducia degli azionisti (l’organizzazione delle vacanze è sempre stato un mio compito), d’ora in poi, ahimè, subirò per un periodo indefinito il commissariamento da parte di Chihuahua… :-)))</span></p>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-27730429848008993982009-09-01T18:24:00.010+02:002009-09-01T18:46:42.707+02:00IN VACANZA CON DADDY - PARTE I°<span style="font-family:trebuchet ms;">Che vacanze quest'anno! Nulla di eccezionale da riportare, ma belle nella loro globalità. Partite con i </span><a href="http://daddysupermaxieroe.blogspot.com/2009/08/questanno-sia-per-motivi-economici.html"><span style="font-family:trebuchet ms;">giorni insieme a Scritch</span></a><span style="font-family:trebuchet ms;"> e concluse con 15 giorni tutti insieme su un'isola davvero interessante.<br /></span><div><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Alcuni episodi però meritano di essere narrati, sia per la drammaticità di alcuni momenti, sia per le particolarità di alcune esperienze. Per non appesantire troppo i post, li riporterò poco per volta.</span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="mso-spacerun: yes;font-family:trebuchet ms;" ></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><b style="mso-bidi-font-weight: normal"><span style="font-family:trebuchet ms;">Capitolo 1: aeroporto</span></b></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Monza, ore 5.30 del mattino.<br /></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5B0Oket84HfSMUvhvl7nhoOnNjIubeFtfr1TJZtt05XjvRxLikE2toAQ-hI3PvgUxm9H0NyLmRJrMYWNBK533wuNlPyzutgNHrvUazTTXcX_XUhJhgf7IVk-oD-djdYM-JyY_rDRBXME/s1600-h/air_berlin_plane_takeoff.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 200px; FLOAT: right; HEIGHT: 134px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5376539286136746626" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5B0Oket84HfSMUvhvl7nhoOnNjIubeFtfr1TJZtt05XjvRxLikE2toAQ-hI3PvgUxm9H0NyLmRJrMYWNBK533wuNlPyzutgNHrvUazTTXcX_XUhJhgf7IVk-oD-djdYM-JyY_rDRBXME/s200/air_berlin_plane_takeoff.jpg" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">Ho appena effettuato il web-check in per il nostro volo. Imbarco previsto alle ore 8.00, destinazione Palma di Maiorca. Sveglio Scrtich e Chihuahua, le valigie le ho preparate la sera prima e sono già in macchina. Rapida doccia a tre e si parte….direzione Bergamo-Orio al Serio. In mezz’ora siamo all’aeroporto, parcheggio l’auto in uno dei parcheggi attorno all’aeroporto già sperimentati con successo in altre occasioni,scarico le valigie sul carrello e ci fiondiamo nell’area “check-in”. Cerchiamo sui vari monitor il nostro sportello….no, su questo tabellone non c’è….no, quì nemmeno….ma…dove diavolo sono finiti tutti i voli della Air-Berlin?! Mi sorge un dubbio che si concretizza nel momento in cui decido di controllare bene i dettagli della prenotazione…..</span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">…la partenza…...è......da....</span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong><span style="font-size:130%;">...Milano (Malpensa)!!!!!!</span></strong><br /></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Sgrano gli occhi, incredulo....<em>"Come Milano-Malpensa?!?"</em></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Guardo Chihuahua e le dico: <em><strong>“Corri!!!!”</strong></em> mentre spingo con tutta la forza il carrello delle valigie zigzagando tra la gente….sembro Usain Bolt sui <?xml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" /><st1:metricconverter st="on" productid="100 metri">100 metri</st1:metricconverter>!!! Ed in tempo di record pago la mini-sosta alla cassa automatica, corro a prendere la macchina….azz, l’uscita è dalla parte opposta di dove ho lasciato i membri della famiglia a guardia delle valigie…fai tutto il giro…non ci sono altri ingressi e ci sono troppe macchine in coda…faccio un’inversione a “U” in netto contrasto con il codice della strada e metto le quattro frecce accostando l’auto sotto il cartello del divieto di fermata, proprio a due passi da Chiuahua e Scritch…scendo dall’auto e mi fiondo sulle valigie che vengono gettate letteralmente nel bagagliaio. Chiuhuahua scuote la testa dicendo con il suo solito innato ottimismo: <strong><em>“cosa corri, che intanto abbiamo perso l’aereo!”</em></strong> </span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">…io non getto la spugna senza lottare e li carico in macchina….<strong>VIA</strong>! Riprendo l’autostrada…sono le ore 6.36… vorrei schiacciare sull’acceleratore, ma ci sono i Safty Tutor a vigilare…spero di non trovare traffico o rallentamenti. </span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Nel frattempo cerchiamo di contattare la compagnia aerea per avvisare che avendo fatto il web check-in garantiamo la nostra presenza in aereo…casomai con le nostra valigie nella cabina piloti…Il customer service non ride, ma poco ci manca, comunque non possono far nulla, e ci ripetono che dobbiamo confermare la nostra presenza entro le 8.00….sono le 7.15…il tempo stringe…superiamo la barriere di Sesto San Giovanni….ci immettiamo sulla Milano-Varese…finalmente l’uscita di Busto Arsizio….</span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkeZEHmtu8HW50Vb5iJd3UbNOXS5Fq123O8Ilalaf0McLg6_cgcggzLYAL0ECcLOauH1Wexek_zl5psXQC8rBcDN0BBn7ra6yeNIpH9ckYxeSAn9BDNDBgonSygTOCF5wUEm2J9OdS6gg/s1600-h/velocita.jpg"><span style="font-family:trebuchet ms;"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 85px; FLOAT: right; HEIGHT: 195px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5376538766361946338" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkeZEHmtu8HW50Vb5iJd3UbNOXS5Fq123O8Ilalaf0McLg6_cgcggzLYAL0ECcLOauH1Wexek_zl5psXQC8rBcDN0BBn7ra6yeNIpH9ckYxeSAn9BDNDBgonSygTOCF5wUEm2J9OdS6gg/s320/velocita.jpg" /></span></a><span style="font-family:trebuchet ms;">Solo in curva noto un cartellone di rilevamento della velocità indicante la massima consentita: 40 km/h….azz’… mi rileva 98 km/h… forse sto un po’ esagerando….spero comunque di non perdere la patente!!! </span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">In lontananza scorgiamo gli aerei e la struttura di Malpensa…Scritch, divertito dalla corsa, urla felice <em>"papà, il nostreo aereo!!" - </em><em>"Sì cucciolo, ci siamo quasi" </em>….</span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Imbocchiamo l’uscita Terminal 1, ovviamente quella più lontana, e ci inseriamo nella corsia “<strong>PARTENZE</strong>”…. </span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Non ci credo, siamo arrivati…sono le 7.54…<strong><span style="color:#000099;">ce l’abbiamo fatta!!!!</span></strong> </span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;">Diciamo che a parte il rischio di divorzio minacciato da Chihuahua durante la traversata della Lombradia, la giornata è iniziata decisamente in modo rocambolesco.</span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></o:p></p><br /><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"><strong><em>Note</em></strong>: la mia certezza sulla partenza da Orio al Serio deriva dal fatto che sono più di 5 anni che voliamo per vari motivi con Air-Berlin (che partiva solo da Orio essendo una compagnia aerea low-cost), ad eccezione dell’ultimo anno, periodo in cui <st1:personname st="on" productid="la Air-Berlin">la Air-Berlin, guarda caso,</st1:personname> si è trasferita a Malpensa abbandonando completamente Bergamo. … </span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></p><br /><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><em><span style="font-family:trebuchet ms;">La morale di questa esperienza: mai dare nulla per scontato!!! Anche quello che potrebbe esserlo… ;-)</span></em></p></div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-12802060029002969162009-08-11T23:21:00.004+02:002009-09-02T09:26:34.946+02:00EVVVVVAI!!<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_58QZi58gODnRcbsLOk0UTQZ6S60Bqtm_BRDa9K4HyBhwiEex59QhVmckkPk3oIxs3mznJzjYVfIGNeSfdxqipp5evTtxIogJCXOciR7a3i0xfnaxd2RrBx5V4NjTn1kxWL2f94yiSYk/s1600-h/cover_valigie.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5368820453353459138" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 133px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_58QZi58gODnRcbsLOk0UTQZ6S60Bqtm_BRDa9K4HyBhwiEex59QhVmckkPk3oIxs3mznJzjYVfIGNeSfdxqipp5evTtxIogJCXOciR7a3i0xfnaxd2RrBx5V4NjTn1kxWL2f94yiSYk/s200/cover_valigie.jpg" border="0" /></a>Dopo 12 giorni tosti di pre-vacanze occupate come da <a href="http://daddysupermaxieroe.blogspot.com/2009/08/questanno-sia-per-motivi-economici.html">post </a>precedente (è divertente sì, ma anche molto stancante), tra 6 ore si parte per le ferie vere e proprie, quelle intese con l'intera famiglia!!<br /></div>Ci si ri-legge tra un paio di settimane.<br /><br /><br /><strong>Ciaooooooo.....!!!</strong>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-67981565839435952112009-08-07T10:42:00.003+02:002009-08-07T10:54:14.009+02:00L'IMPEGNATIVA ATTESA DELLE VACANZE<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQIPxgb0OA3nec2mRB3AzOcDWskK1jvTI2Jods5D7_ffsQUl9yhV04h_vNhLE7r0SzWBnnojBjmZ9_GnDXb7fju4_SsS00aa4DpvrNuMcqVIRH9h4KEZPWDrDnJ4PNIedTC3jBV21vdW4/s1600-h/A9FG4RACAVJOSGDCA1MM27ICAF8AQB3CAZVXNV8CA329SQMCA3G4X2FCA0UQVEPCAVKO439CA0755IDCA2M5VOXCA43IVLSCAM7V4FDCAKOCHJICAR0NL5ICA01NSQYCA5R12CWCAGPB3E3CASSQIDTCAZ8NAOF.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 150px; FLOAT: right; HEIGHT: 120px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5367140406795193266" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQIPxgb0OA3nec2mRB3AzOcDWskK1jvTI2Jods5D7_ffsQUl9yhV04h_vNhLE7r0SzWBnnojBjmZ9_GnDXb7fju4_SsS00aa4DpvrNuMcqVIRH9h4KEZPWDrDnJ4PNIedTC3jBV21vdW4/s200/A9FG4RACAVJOSGDCA1MM27ICAF8AQB3CAZVXNV8CA329SQMCA3G4X2FCA0UQVEPCAVKO439CA0755IDCA2M5VOXCA43IVLSCAM7V4FDCAKOCHJICAR0NL5ICA01NSQYCA5R12CWCAGPB3E3CASSQIDTCAZ8NAOF.jpg" /></a>Quest’anno, sia per motivi economici dell’azienda, sia perché ho voglia di farmi finalmente delle vacanze lunghe (negli ultimi tre anni si sono fatte sempre due settimane di ferie consecutive in continuo contatto telematico e telefonico con l’ufficio), mi sono preso tutto il mese di agosto di ferie.<br />Chihuahua però non ha la stessa possibilità e quindi, anziché smembrare la famiglia andando con Scritch al mare o in montagna lasciando Chihuahua sola - come peraltro si è fatto per qualche giorno negli anni passati, mi sono organizzato per riempire le giornate mie e di Scritch in modo piacevole e divertente (ma non rilassante) in attesa che si parta poi tutti insieme per due settimane per Maiorca.<br />Il periodo è tale per cui molti parchi divertimento (Gardaland e siti nelle vicinanze del mare esclusi) sono meno frequentati. Io odio la ressa e le code interminabili che mi rendono nervoso soprattutto perché si sta in fila sotto il sole e perché ci sono i soliti “furbi” che mi fanno ribollire ogni volta il sangue. E siccome non ho voglia di rovinarmi le giornate con Scritch, ho scelto di usare questo periodo per scoprire quei luoghi con maggior serenità.<br />Così ho fatto scegliere a lui i posti che vorrebbe visitare, in base al suo interesse e compatibilmente con i flussi migratori estivi (es. acquario di Genova nel weekend assolutamente escluso!!!).<br />Siamo andati a giocare a Mini-golf, ci siamo rovinati sulle corde del <a href="http://www.jungleraiderpark.com/home.xhtml?ss.park_id=1">Jungle-Raider</a>, ci siamo divertiti al <a href="http://www.cowboyland.it/index2.html">Cowboyland</a>, Sabato abbiamo in programma il <a href="http://www.safaripark.it/">Safari Park</a> di Pombia (sperando nella predilezione della gente per il mare), domenica il <a href="http://www.parcoittico.it/">Parco Ittico Paradiso</a>, lunedì andremo a divertirci al <a href="http://www.gardalandwaterpark.it/">Gardaland Waterpark </a>di Milano (ex Acquatica), e martedì, dopo aver preparato le valigie per le vacanze marittime, vedremo se avremo il tempo di tornare al <a href="http://www.parcodellapreistoria.it/">Parco della Preistoria</a>, posto che Scritch ama tanto.<br />Un programma denso ed impegnativo, con il quale spero di poter far divertire e svagare Scritch (e non solo lui!!).<br />Nelle ore libere, invece, Scritch mi aiuta nei lavori passandomi gli attrezzi o dandomi indicazioni su come procedere. Se il lavoro riesce bene, il premio è un tuffo nella piscinetta, corredata da:<br />- gara di immersioni per vedere chi raccoglie più monetine,<br />- corso di nuoto,<br />- gara di schizzi (con conseguente abbassamento del livello dell’acqua) e<br />- lancio dello Scritch…<br />Molto meglio delle solite vacanze al mare, o no?!?!?<br /><br />Non so se queste attività mi diano il riposo che vorrei, ma so che lui ogni sera, dopo che gli ho letto alcuni capitoli de “<em>Ventimila Leghe Sotto I Mari</em>” (un libro azzeccatissimo considerata la sua smisurata passione e curiosità per gli animali del mare) mi abbraccia fortissimo e con tutta la dolcezza possibile, dicendomi che ha passato una bellissima giornata con me, e questa è la miglior gratifica per tutta la fatica fatta. </div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-59143051447197099912009-07-26T01:24:00.009+02:002009-07-26T01:51:00.136+02:00L'USO DEL CALCIO BALILLA PER SCRITCH<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPSKlKjOvcp1co-ALCY-XzARoEQzLARlcFCMXFm0PT0AVyACdmYPGJWOf4gFNsc484yEqgbzxJHM71arIWV3tU3qqZ0qaBs7U7MSmxJ_AsCjEOky3pcjx368XVA4GyrdzpgkPym4m1pUw/s1600-h/calcio-balilla-aste-uscenti.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 196px; FLOAT: right; HEIGHT: 200px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5362546766674782866" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPSKlKjOvcp1co-ALCY-XzARoEQzLARlcFCMXFm0PT0AVyACdmYPGJWOf4gFNsc484yEqgbzxJHM71arIWV3tU3qqZ0qaBs7U7MSmxJ_AsCjEOky3pcjx368XVA4GyrdzpgkPym4m1pUw/s200/calcio-balilla-aste-uscenti.jpg" /></a>Martedì, nel tardo pomeriggio, mi chiama Chihuahua in ufficio.<br /><strong>C.:</strong> <em>“Sto andando al Pronto Soccorso con Scritch!”<br /></em><strong>D.:</strong> <em>“Ma cosa è successo?!”</em><br /><strong>C.:</strong> <em>”Sono andato a prenderlo all’oratorio e solo quando gli ho chiesto spiegazioni per il suo anomalo stato silenzioso, con le lacrime agli occhi mi ha confessato di aver sbattuto la faccia contro il muro nel tentativo di recuperare la palla da calcio. Quelli dell’oratorio non se ne sono nemmeno accorti e la pediatra ha già chiuso lo studio. Siccome ancora adesso non riesce ne ad aprire bene la bocca, ne ad estrarre la lingua, ne a deglutire, e considerando che Scritch continua a lamentarsi per il forte dolore (di solito non è un bambino di facili lagne) ho deciso di portarlo al Pronto Soccorso per verificare bene il trauma.” </em><br /></div><div align="justify">Parto di corsa dall’ufficio perché so che Scritch in questi momenti preferisce avermi vicino: riesco a confortarlo e tranquillizzarlo maggiormente rispetto a Chihuahua che invece trasmette più ansia.<br />Giungo in ospedale proprio quando stanno chiamando Scritch nella sala 3 ed assisto al racconto dell’accaduto. I medici guardano bene il viso, ma non riescono a comprendere la dinamica…ed onestamente nemmeno io. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Scritch infatti lamenta dolori sul lato destro della mascella, sotto l’orecchio. Nel dubbio si va quindi di lastra per verificare eventuali traumi o microfratture…niente di niente da segnalare. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Non avendo altri esami da fare, ci liquidano con il consiglio di utilizzare la tachipirina per alleviare il dolore e con un semplice “<em>se domani avrà ancora dolore, portatelo al reparto Maxillo Facciale</em>!”…(reparto che io impropriamente abbino alle plastiche facciale in seguito ad incidenti!)<br />Torniamo a casa, Scrtich si sdraia sul divano con del ghiaccio sulla parte dolente. La somministrazione dello sciroppo è una sofferenza, dato che la deglutizione gli crea immensi dolori….non capisco proprio come mai un colpo sul viso gli possa far male nel deglutire!! Comincio ad immaginarmi malsane alternative al racconto di Scritch - probabilmente condizionato dalle notizie che si sentono ai tg - e così inizio a credere che magari lo hanno picchiato o sbattuto contro uno spigolo per poi minacciarlo di non dirlo a noi. Però non è il momento di interrogarlo.<br />Si va a letto, il farmaco inizia a fare effetto e Scritch si addormenta alle undici. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Alle due si risveglia a causa di forti fitte che lo svegliano di soprassalto e lo fanno piangere. Non so come tranquillizzarlo. Non c’è modo di alleviare il dolore, sempre focalizzato sotto l’orecchio. Iniziamo a credere ad un’otite…i sintomi sono i medesimi. Dopo mezz’ora di continui attacchi chiamiamo la Guardia Medica per verificare se ci sia la necessità di portarlo di nuovo al Pronto Soccorso per ulteriori visite oppure se ci siano le condizioni per aspettare l’indomani. Il medico dall’altra parte della linea (probabilmente più per evitare problemi che per convinzione) consiglia un secondo giro all’ospedale…e via…si ritorna al PS, ma questa volta, nonostante l’attesa sia davvero breve, mancano i medici principali , tra cui l’otorino. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Torniamo a casa, nel frattempo la tachipirina ha fatto nuovamente effetto e torniamo a dormire. Sono le cinque di mattina.<br />Restiamo in dormiveglia per controllare lo stato di Scritch, che però dorme sereno fino alle nove. Nel frattempo Chihuahua chiama il Don per farsi raccontare la dinamica dell’incidente in modo da poterla riportare in modo corretto ai medici, immaginando a questo punto che Scritch abbia omesso o dimenticato alcuni dettagli. Il Don, dopo un giro di domande e di telefonate, ci racconta una versione lievemente differente da quella <em>ufficiale</em>:<br />Don: “<em>C’è stata una bambina che ha assistito all’incidente. Afferma che stavano giocando a tenere la manopola del calcetto tra i denti per sentire la vibrazione durante il rullio, quando “<strong>inavvertitamente</strong>” la bambina ha urtato la parte opposta della stecca facendo di colpo entrare la manopola in bocca a Scritch, colpendolo…”</em><br />Restiamo allibiti…per due motivi: primo, che diavolo ci ha raccontato Scritch, secondo…ma che ca*** di giochi fanno?!<br />Scritch, assistendo alla telefonata, confessa subito precisando tra le lacrime che la bimba lo ha però “<em>fatto apposta</em>” mimando il colpo dato alla stecca con la mano aperta. Questo però è un altro problema che affrotneremo in seguito.<br />Dopo una tranquilla spiegazione (tra mie mille imprecazioni mentali per il dolore inutile che ha dovuto sopportare e gli esami inutili effettuati) in cui gli faccio capire l’importanza di dire sempre la verità a maggior ragione quando si tratta di incidenti in cui qualcuno si fa male, Scritch se ne esce con: “<em>avevo paura che fosse qualcosa di grave e che mi avreste portato all’ospedale…!</em>”<br />“…!” <strong>O_o </strong><br /><br />Adesso tutti i tasselli iniziano ad incastrarsi…e adesso sappiamo con certezza in che reparto andare.<br />Infatti la visita dall’otorino conferma: lesione sulla parte della lingua che si congiunge in fondo con il palato, motivo per la difficoltà di deglutire e di fare le pernacchie. Probabilmente è stato toccato anche il nervo della mascella, che gli ha creato la difficoltà nell’aprire la bocca.<br /><br /><strong>Conclusione:</strong> dopo 24 ore di totale dieta da cibo e liquidi, Scritch è tornato per due giorni alla sua primissima infanzia mangiando pappette ed omogeneizzati. Il silenzio regnava sovrano. Oggi ha ripreso finalmente a mangiare anche cibi solidi… ed a parlare come e più di prima...purtroppo ;-)<br /><br /><em>Chihuahua si è preoccupata un po’ per la situazione, ma se torno indietro con la mente pensando a cosa combinavo io in quell’età (o meglio, da quell’età in poi!), ho il timore di dirle “<strong>Amore, preparati, questo è solo l’inizio</strong>” ;-))</em></div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-6218692569659002222009-07-11T00:52:00.008+02:002009-07-11T01:00:06.310+02:00SCRITCH E' CRESCIUTO<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyW6vnQoleFXvu5FV1zXUTVTHvdtCbzlsIbWQ_WM-PNAxqjLTJiJwcG0wPREe-fi8Nt37WqJMu1eWeZXPWXcbCSB-6njS4ofQw2Q18OuWN1zcKeNIcdZ2TCaes91YzyMCB2MYI7F9-G4I/s1600-h/dad_baby.jpg"><img style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 200px; FLOAT: right; HEIGHT: 128px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5356968948213582226" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyW6vnQoleFXvu5FV1zXUTVTHvdtCbzlsIbWQ_WM-PNAxqjLTJiJwcG0wPREe-fi8Nt37WqJMu1eWeZXPWXcbCSB-6njS4ofQw2Q18OuWN1zcKeNIcdZ2TCaes91YzyMCB2MYI7F9-G4I/s200/dad_baby.jpg" /></a><span style="font-family:trebuchet ms;">Guardo Scritch mentre dorme. E’ sdraiato supino sul divano, il ginocchio sinistro è piegato e la mano destra è nascosta dietro alla nuca. Nel braccio sinistro stringe il peluche del coccodrillo, il suo preferito. È tutto sudato. Stasera ha voluto addormentarsi con noi sul divano, aveva la “coccolite”, ci ha detto, ogni tanto gli capita e in questi casi le carezze che gli diamo a letto per farlo addormentare non bastano. Ha bisogno del contatto fisico. Allora si sdraia schiacciato tra me e la spalliera, tutto stretto, per sua scelta. Poi, quando sento il respiro pesante e la bocca inizia ad aprirsi, sintomatico di quando si addormenta a pancia in giù, mi sposto per lasciargli più spazio e lo osservo per un po’ prima di portarlo nel suo letto.</span> </div><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:85%;"></span></o:p></p><div align="justify"><span style="font-size:85%;"><br /></span></div><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:85%;">Com’è cresciuto il mio campione. </span></p><div align="justify"><span style="font-size:85%;"><br /></span></div><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:85%;">È diventato grande, ormai ha superato tutti quei grandi ostacoli dei primi anni di vita, e adesso noto come i suoi ragionamenti diventano sempre più complessi ed articolati e la curiosità per le cose che lo circondano continua ad aumentare tanto quanto le nostre risposte diventano più complicate ed esaurienti. </span></p><div align="justify"><span style="font-size:85%;"><br /></span></div><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:85%;">Quando leggo sui blog i progressi dei bambini più piccoli di Scritch in quei momenti mi rendo conto degli anni che sono passati e dei tanti traguardi che sono stati raggiunti. Molti giochi che avrei voluto fare o racconti che avrei avuto il piacere di narrare, ma che non ho avuto modo di organizzare, mi rendo conto che ormai sono obsoleti per la sua età. Nonostante abbia dedicato molto tempo a Scritch ho sempre la sensazione di aver “perso” molto della sua vita. Si parla di qualità del rapporto, che credo e spero di aver valorizzato giorno per giorno, ma ciò non mi consola se penso che non potrò più recuperare quei momenti che mi ero preparato mentalmente. La qualità è sì importante, ma acquista un valore maggiore se accompagnato con una adeguata quantità. Ci lavorerò sui nei periodo prossimo.</span></p><div align="justify"><span style="font-size:85%;"><br /></span></div><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:85%;">Tra poco più di un mese Scritch compirà sette anni e anche se ogni tanto ha atteggiamenti da bambino piccolo (me ne accorgo confrontandolo con i comportamenti dei suoi compagni di classe) non posso far altro che constatare che ha però superato la fase infantile. Comincia ad esprimere i propri piaceri e le preferenze non accettando più passivamente alcune nostre scelte; nonostante gli piacciano ancora le coccole, inizia pian piano a preferire i racconti (spesso riguardanti la mia vita… chissà perché gli interessa così tanto?!) e le lotte sul letto; inizia ad manifestare una certa voglia di libertà chiedendo di poter andare con <?xml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" /><st1:personname productid="la Omi" st="on">la Omi</st1:personname>, la nonna tedesca, una volta in montagna, una volta in tenda in campeggio in Francia o di essere lasciato a casa di un amico per la notte.</span></p><div align="justify"><span style="font-size:85%;"><br /></span></div><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:85%;">Il mio campione cresce e come ogni genitore vorrei fermare il tempo per potermelo godere così com’è ancora per un po’. L’ho sempre pensato, in ogni fase della sua crescita: da quando Scritch era piccolissimo avrei sempre voluto cristallizzare certi momenti credendo che fossero i periodi più belli in assoluto e che il futuro mi avrebbe privato di certi sentimenti e situazioni. Poi però ho scoperto che ogni fase ha i suoi aspetti unici, irripetibili e, con grande stupore, sono sempre “i più belli”. </span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-family:trebuchet ms;font-size:85%;"></span></p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-size:85%;"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span> </p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-size:85%;"><span style="font-family:trebuchet ms;"></span></span> </p><p style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="justify"><span style="font-size:85%;"><span style="font-family:trebuchet ms;">O</span><span style="FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-: ITfont-family:'Times New Roman';" ><span style="font-family:trebuchet ms;">sservo Scritch sul divano e mentalmente lo accosto a quando era appena nato… mi commuovo...sì, il mio campione è proprio cresciuto … come il mio amore incondizionato e viscerale nei suoi confronti</span></span></span></p>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-32368932595960534902009-07-07T14:58:00.017+02:002009-07-07T15:28:06.953+02:00ESTATE = PISCINA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhczorrEBwcg61G8hVdSUuS6Z-Yk83S4SElXtiwHUT_JjEWqlUR_l4cgJ1FCrGEAIh2VcCyGvs96Fk0XQ97bktfcUA_MTM_DNJ9urno8sd4THhIvCelojQ3Bpm9Iv3cTsN4tpqZQYl-jRA/s1600-h/piscina.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5355705348470673058" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 189px; CURSOR: hand; HEIGHT: 133px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhczorrEBwcg61G8hVdSUuS6Z-Yk83S4SElXtiwHUT_JjEWqlUR_l4cgJ1FCrGEAIh2VcCyGvs96Fk0XQ97bktfcUA_MTM_DNJ9urno8sd4THhIvCelojQ3Bpm9Iv3cTsN4tpqZQYl-jRA/s320/piscina.jpg" border="0" /></a> <div align="justify">Ahimè, puntualmente con l'arrivo del caldo spunta l'ormai consueta domanda di Scritch:</div><div align="justify"><em>"Papà, quand'è che monti la piscina?"</em></div><div align="justify"><em></em></div><div align="justify"></div><div align="justify">L'incubo di ogni estate: <strong>LA PISCINA</strong></div><div align="justify"><strong></strong></div><div align="justify"></div><div align="justify">Non è nulla di che: è una di quelle semplici, tonde, autoportanti, che si alzano man mano che sale il livello dell’acqua, ca. 3,7m di diametro per 90cm di altezza. L’importante che la si monti in un punto piano, in “bolla”, senza pendenze…. praticamente tutto il contrario del giardino di casa mia, dove ogni pavimento pende senza pietà verso i vari pozzetti di scarico. </div><div align="justify"><br />Così, un’attività divertente e teoricamente di rapido realizzo (sulla carta), diventa un’odissea interminabile, soprattutto, come nel mi caso, se viene svolta in solitario….ma d'altra parte come si fa a dire di NO ad un soggetto che ti sveglia sabato mattina all’alba, con un visino tutto sorridente, saltellante ed esaltato manco l’avesse punto uno stormo di vespe, che non riesce a contenere la gioia per la certezza dell’accoglimento del suo desiderio nel brevissimo futuro …???<br />E così eccomi buttare al vento un weekend tra travetti e assi, tra mattoni e teloni, tra corse contro il tempo per evitare la scrosciate di pioggia estive e ustioni di terzo grado per l’esposizione della pelle al sole di mezzogiorno …<br /><br />Bene, anche quest'anno è andata!! … La piscina è in bolla e la struttura in legno e mattoni pare regga il peso…è l’ora di mettere finlamente l’acqua.<br /><br />La fatica viene presto premiata. </div><div align="justify">Nel pomeriggio di domenica vengono a trovarci due amici di Scritch, che aveva già autonomamente invitato, rassicurandosi si da subito che portassero il costume. Dopo aver spiegato loro le regole della piscina, la cui rigidissima osservanza è obbligatoria, eccoli tuffarsi come pesci e con finta incuranza della temperatura nell’acqua ancora ghiacciata. </div><br /><div align="justify"><em>“Ma non è ancora troppo fredda, l’acqua?”</em>, chiedono i genitori all’unisono…</div><div align="justify"><em><strong>”Nooooo!!!!!” </strong></em>urlano loro a squarciagola.</div><div align="justify">Anche se l’acqua è effettivamente freddissima visto che il sole non ha ancora fatto in tempo a riscaldarla nemmeno un po’, gli eroi sembrano non curarsene saltellando come matti ed immergendosi ripetutamente.<br /><br />Poi ogni tanto escono dalla piscinetta e corrono a giocare sotto i nebulizzatori, una struttura casereccia improvvisata assemblata con travetti di legno riciclati, avanzati di tubi d’irrigazione ed ugelli nebulizzatori residui dall’impianto della serra di qualche anno fa. Ai bambini piace da morire perchè ci vedono sempre l'arcobaleno. </div><div align="justify"></div><div align="justify"><br />Quando vedo queste scenette, in questi momenti gli acciacchi e le ferite causate dall’opera titanica di costruzione sembrano perdere di intensità ed una voglia di voler tornare bambino prende il sopravvento, concludendosi con un <strong>“VENGO ANCH’IO!!!!!”</strong> non più contenibile ed un liberatorio tuffo tra le gelide acque.</div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-16383588323807630632009-06-23T12:15:00.005+02:002009-06-23T14:27:15.839+02:00PROPRIO COME FRANKESTEINNo, non sono morto.... anche se sono decisamente stanco: mi trovo attualmente in una fase di transizione mentale che mi mantiene in uno stato di eterno ebetismo.<br />Inoltre l'arrivo dell'estate (che mi trascina sempre più spesso fuori casa) e l'acuirsi della situazione negativa della società (che mi offusca giorno dopo giorno la serenità della mente), sono due condizioni che non mi permettono di dedicarmi come vorrei al mio piccolo spazio…<br /><br />...ma come il Dott. Frankenstein cercherò di ricomporre la mia presenza, pezzo dopo pezzo, nel tentativo di ridare nuova vita alla mia creatura…<br /><br /><a href="http://www.youtube.com/watch?v=mEcTGb2w3yA">http://www.youtube.com/watch?v=mEcTGb2w3yA</a><br /><br />...beh, speriamo con premesse migliori di quelle di Frankenstein Jr. ...Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-30354692577161439222009-05-30T11:18:00.008+02:002009-05-30T21:34:16.607+02:00LA PANCIA DI PAPA'<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUt2uVXNGtZ7VDcAeB0fhpz77JziG1Xpl0KYxMb7Oay3pF1ntYkdm23e7CBFqlhJ42XAi2eXarbJ7XVQtuOMwmHilcv0bDHS0BeZxF4mPrD2voxiExwgU7TmZOIwPly8LvPrYXprH43a4/s1600-h/slime.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341546551321293970" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 109px; CURSOR: hand; HEIGHT: 255px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUt2uVXNGtZ7VDcAeB0fhpz77JziG1Xpl0KYxMb7Oay3pF1ntYkdm23e7CBFqlhJ42XAi2eXarbJ7XVQtuOMwmHilcv0bDHS0BeZxF4mPrD2voxiExwgU7TmZOIwPly8LvPrYXprH43a4/s320/slime.jpg" border="0" /></a><br /><div><div>Scritch: "<em>Papà, cosa bevi</em>?"</div><br /><div>S.Daddy: "<em>Il frullato di cacao che mi ha consigliato un'amica. Sai, papà sta cercando di perdere un po' di peso</em>"</div><br /><div>Scritch: "<em>Perchè?"</em></div><br /><div>S.Daddy: "<em>Perchè, vedi, ho un po' di pancetta che vorrei sparisse</em>"</div><br /><div>Scrtich: "<em>Mi fai vedere?"</em></div><br /><div>Mi sdraio sul divano e sollevo la maglietta. Scritch tampurella a mano aperta...</div><br /><div>Scritch: "<em>Boing, boing... è così molle che sembra lo <strong>Schifidol</strong>...!!!</em>"</div><br /><div>S.Daddy: "---"</div><br /><div></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggIRSMtJRSLDal6fEumIgeb6MUzcjomPZyksQeKrTjJriKoRdFXeVURF5JexyyOQa5OAD6E5lPqLqSEP4X7Wa43DPkqJi4rabrrEYStGzGvwsTv4Wn8Zrn4GdduWY9jinxa05pxYRPG9o/s1600-h/sorpresa.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341546199405689106" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 133px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggIRSMtJRSLDal6fEumIgeb6MUzcjomPZyksQeKrTjJriKoRdFXeVURF5JexyyOQa5OAD6E5lPqLqSEP4X7Wa43DPkqJi4rabrrEYStGzGvwsTv4Wn8Zrn4GdduWY9jinxa05pxYRPG9o/s200/sorpresa.jpg" border="0" /></a><br /><br /><p align="left"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT6sT3mPnGe8ypBd5ljNVzc3wx3vHpJsfJJKeS019HVqL9uhYxNTolgwydY2X8qIkQlnnf0mvGAZq9oD3_lmSg8AYxfyhgL5oo1VvalppU_AUHicbP1XZAQmdY3Vn_EUQVaVu6jIsFook/s1600-h/sorpresa.jpg"></a></p><br /><br /><div><br /></div><br /><br /><div></div></div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-64246071142066876182009-05-27T00:40:00.005+02:002009-05-27T00:55:47.558+02:00PASSIONE D'ALTRI TEMPI<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZaZ-JgClJVLAzC_Cx934UmKRASAQnX-ZsNRDxyCcsqCo2oqvuAeVJDY3Ar_H6qACjsdrZbgNH9TWkEmw3L00McfbSOGMV8TLbuSu_MYw3lv9UYuXpo1871CoQvuaOckgxAXrj7MQ-Ceg/s1600-h/multimodels_15_medium.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5340266640512231410" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 129px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZaZ-JgClJVLAzC_Cx934UmKRASAQnX-ZsNRDxyCcsqCo2oqvuAeVJDY3Ar_H6qACjsdrZbgNH9TWkEmw3L00McfbSOGMV8TLbuSu_MYw3lv9UYuXpo1871CoQvuaOckgxAXrj7MQ-Ceg/s320/multimodels_15_medium.jpg" border="0" /></a>Scritch, si sa, è appassionato di lavoretti e di giochi di costruzioni, soprattutto dei Lego. Proprio come ai tempi in cui ero piccolo io e mia madre raccoglieva tutti i pezzi e pezzettini dei Lego nelle scatole riciclate del Dixan o simili, anche oggi i mattoncini vengono raccolti in appositi contenitori per essere poi prontamente riversati integralmente sul pavimento alla ricerca del pezzo perfetto. </div><div align="justify">Però una volta terminati i primi 250.000 prototipi dei vari mezzi di trasporto partoriti dalla fervida fantasia dell’erede, altre nuove idee iniziavano o a scarseggiare o ad essere ripetitive. Così abbiamo iniziato a lavorare a quattro mani: il risultato sono stati transatlantici futuristici, macchine del tempo, robot un po’ rigidi, ecc. il tutto costruito con pezzi alla rinfusa.<br />Volendo incentivare questo inesauribile interesse per le costruzioni, poco prima di Natale mi sono messo alla ricerca di un altro gioco molto in voga ai miei tempi che mi aveva appassionato parecchio quando ero piccolo: <strong>il Meccano</strong>!! </div><div align="justify">Sì, siamo quei genitori che prediligono il riutilizzano i giochi della propria infanzia a quelli elettronici dei nostri tempi. Non è per partito preso, anche perchè non intendo escluderlo dal mondo moderno, ma tra qualche anno, andando a casa di amici e compagni di scuola, già so che cambierà da solo gli interessi spostandosi sul tecnologico e ci vorrà poco per colmare la sua attuale astinenza. Il nostro tentativo è solo quello di fargli notare che ci sono però anche altri giochi, giochi che hanno fatto impazzire anche me e che a quanto pare, senza alcuna forzatura, fino ad oggi sono piaciuti anche a lui.<br />La ricerca del prodotto è stata in ogni caso molto dura, in quanto il prodotto non è più in commercio, nè nei negozietti, nè nei grossi centri dedicati ai giochi. Alla Toys mi hanno addirittura guardato come se fossi un marziano dicendomi che non hanno in catalogo giochi così vecchi….”vecchi”?!?!?<br />Così, cerca di qua, naviga di là, su internet ho trovato l’unica <a href="http://www.futuracommerce.com/futurashop/index.php/ita/prodotti/meccano_multimodels__1?gclid=CLmIz7yI25oCFdMWzAodyEKssA">società</a>, fortunatamente vicino a casa mia, che commercia il Meccano originale.<br />Ero titubante quando ho notato che le fasce di età non contemplavano i 6 anni: le scatole 4+ erano ormai decisamente obsolete, le 8+ troppo impegnative, il 12+…..vabbè, lasciamo stare!<br />Ho voluto azzardare e mi sono buttato su una scatola 8+ che prevedeva la realizzazione di 15 diversi modelli, di cui oltre la metà sapevo sarebbero stati di gradimento di Scritch: la ruspa, l’elicottero, l’aereo supersonico, la gru, ecc.<br />A Natale gli abbiamo fatto la sorpresa, massimo entusiasmo, ma poca praticità nel maneggiare la brugola e la chiavetta (effettivamente molto piccoli). Il primo modello, l’aereo supersonico, l’ho costruito io cercando di coinvolgere attivamente Scritch, riuscendoci, ma senza che questa attività desse nuovi stimoli o interesse per altre realizzazioni. A quel punto ero certo di aver sbagliato regalo, consapevole di non poter trasferire le mie passioni a mio figlio certamente con interessi più “<em>avanzati</em>” di miei. </div><div align="justify">Invece, diversi mesi dopo, si è riaccesa la curiosità: una sera, un mese e mezzo fa, tornando a casa dal lavoro, vado a salutarlo in cameretta e lo vedo intento a smontare finalmente l’aereo.<br />“<em>Papà, guarda, lo sto smontando che la pinza (brugola, ndr) perché voglio fare la gru, <strong>tutto da solo</strong>!”</em><br />I miei occhi si sono illuminati e mi sono ripromesso di non intervenire se non su esplicita richiesta ed effettiva difficoltà, per non togliergli il divertimento. Ebbene, Scritch non mi ha quasi mai chiamato, se non solo per assicurarsi che le viti fossero ben salde.<br />Raramente l’ho visto così appassionato per qualcosa: dopo la gru, stasera ha finito la ruspa dopo oltre due settimane di lavoro. Ogni sera, prima di andare a letto, nei giorni di pioggia o dfi malattia, o prima dei pasti, lo si poteva vedere intento a leggere con attenzione le istruzioni, vitina e brugola in mano, seguendo le illustrrazioni. La lingua era nascosta sul bordo della bocca, tic sintomatico di tanta concentrazione, e di volta in volta rientrava per lasciare spazio ad un canticchio distensivo. </div><div align="justify"><br />Sembra felice e soddisfatto. </div><div align="justify">"<em>E c'è scritto per bambini di 8 anni, e io invece l'ho fatto con 6, hai visto?!</em>", mi ha detto tutto orgoglioso stasera. </div><div align="justify">Chissà... potrà aiutarmi a montare qualche mobile? ;-)</div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-34545947159617110482009-05-25T15:34:00.007+02:002009-05-25T23:35:13.634+02:00LA PROMESSA<div align="justify"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAEbaNkMxH43ORh7g8LsgdSmfUyZ2DbzdyambFGGek72sZQ0AG3t6v0OQYBPNepwWfIc2kNe1orTzkLajMxIV__m4xEr6CH6Hh9Ut8XN_K_H9vWGh5NuIBmtOhbMGc6F089nlDw66f-e0/s1600-h/morimondo+3.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5339759921626415266" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 281px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAEbaNkMxH43ORh7g8LsgdSmfUyZ2DbzdyambFGGek72sZQ0AG3t6v0OQYBPNepwWfIc2kNe1orTzkLajMxIV__m4xEr6CH6Hh9Ut8XN_K_H9vWGh5NuIBmtOhbMGc6F089nlDw66f-e0/s320/morimondo+3.jpg" border="0" /></a>Venerdì scorso, saranno state poco dopo le 6 del pomeriggio, mi trovo nelle campagne dalle parti di Morimondo, un grazioso paesino all’interno del verdissimo Parco del Ticino. Il sole tramonta più rapidamente della calura. </div><div align="justify">A un certo punto osservo un uomo sui trentacinque - con scarpe da ginnastica, jeans, polo e zaino sulle spalle - costeggiare gli innumerevoli canali che irrigano i campi di mais e grano. Il suo sguardo è perso nell’acqua, come se fosse alla ricerca di qualcosa. Passa quasi mezz’ora a cambiare canaletti e a scarpinare con evidente difficoltà tra l’erba alta, fino a quando, ad un certo punto, lo vedo accovacciarsi mentre si guarda furtivo intorno, e prendere in mano la piccola asticella che usciva dallo zaino, che si rileva poi essere il manico di una rete. Non sembra tanto una rete da pesca, quanto più probabilmente una vecchia rete per catturare le farfalle. </div><div align="justify">Ma cosa diavolo vorrà fare? </div><div align="justify">Si accovaccia prima sulle ginocchia, poi cammina lentamente sulle mani, pur continuando a fissare la superficie d’acqua. Ad un certo punto lo vedo che si sdraia alla velocità di un bradipo, prima sulla pancia e poi pian piano sul fianco sinistro. L’erbaccia urticante attorno a lui quasi lo sovrasta e con il movimento si vedono gli insetti saltare da un filo d’erba all’altro. Lui resta lì immobile per oltre 10 minuti, senza muovere un muscolo, con il braccio destro appena teso sopra l'argine del canaletto ed in mano il retino... </div><div align="justify">...poi, improvvisamente, come colto da un raptus, fionda la rete in acqua e si alza di scatto appoggiandola rapidamente sul manto erboso. Saltella come un canguro punto da un’ape, nel goffo tentativo di catturare con le mani qualcosa che pare si sia nascosta nell’erba, fino a quando, trionfante, alza le mani giunte, nascondendo delicatamente al loro interno la preda della caccia: una piccola rana. </div><div align="justify">Un sorriso vittorioso gli si stampa sul viso mentre colloca il suo bottino in un vasetto debitamente preparato. Riprova altre volte con la stessa tecnica precedentemente testata, ma l’esito questa volta sembra essere meno positivo: nessuna cattura, gli animaletti si sono fatti furbi...<br />La giornata volge al termine e anche il rumore dei trattori ha smesso di accompagnare il brusio della natura. E’ ormai ora di cena. </div><div align="justify">L'uomo si alza defintivamente, con le braccia rosse dall'irritazione delle piante, rimette lo zaino in spalla e si dirige al parcheggio. Lì c'è una moto ad aspettarlo.<br /><br />Onestamente, non trovate ridicolo che un uomo di quell’età si comporti come un bambino di 15 anni? A vagare furtivo per i campi, cacciare con mezzi decisamente inappropriati, conciandosi come se fosse uscito da un film di guerra? Il tutto per una rana???!!<br /><br /><br />Ebbene, quell’idiota ero <strong>IO</strong>….!!! </div><div align="justify">Mi sono voluto immaginare in che modo una persona esterna avrebbe potuto valutare il mio atteggiamento... decisamente poco adatto ad un adulto, direi...<br />...d'altra parte, una promessa è una promessa, e va <strong>SEMPRE</strong> mantenuta: nel fine settimana in cui Scritch era ammalato, Chihuahua ed io eravamo andati in avanscoperta promettendogli che avremmo catturato qualche rana per la sua teca e la sua ricerca sugli animali: lui è appassionato, li osserva e li coccola con passione. </div><div align="justify">Invece, constatando la difficoltà di reperimento di esemplari adulti, io e Chihuahua avevamo ripiegato su qualche girino. Scritch l’aveva presa male. Non era felicissimo, si aspettava qualcosa di diverso, di più interessante. Così, colto da un inconcepibile, malsano ed ingiustificato senso di colpa, complice probabilmente la condizione di salute precaria di Scritch, gli ho promesso che in settimana, se fossi riuscito ad uscire un po’ prima dall’ufficio, sarei andato a prendergli un esemplare…. Venerdì sera, abbandonato l'ufficio con 2 ore di anticipo, ero lì, come un cretino, a mantenere la mia promessa.</div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-24397105372635500702009-05-18T23:56:00.006+02:002009-05-19T00:05:14.482+02:00LO SCRITCH POLIGLOTTA CHE RICORDA UN FUMETTO..<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQtgCarqMSTPjsXPsokGiMFYJ2dBxGr9i2fXtMghxWVpE7n8jpYZHDbv8pogWdeMohyrHlHqnH1P08IhR-wo22NEaoQN8kRt10oF_K-wlZqYlod3FHDaoX6xV7WmBWPJivdF_8PRLzR1E/s1600-h/cattivik163.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5337287433281735250" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 198px; CURSOR: hand; HEIGHT: 234px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQtgCarqMSTPjsXPsokGiMFYJ2dBxGr9i2fXtMghxWVpE7n8jpYZHDbv8pogWdeMohyrHlHqnH1P08IhR-wo22NEaoQN8kRt10oF_K-wlZqYlod3FHDaoX6xV7WmBWPJivdF_8PRLzR1E/s320/cattivik163.jpg" border="0" /></a><span style="color:#333333;">Il weekend scorso siamo andati al matrimonio del mio miglior amico, che ha due nipotini quasi della stessa età di Scritch. E’ stato bello vederli giocare insieme tutto il pomeriggio, fare baldoria, confabulare….non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che questi bimbi sono cresciuti in Belgio e che parlano principalmente francese e, soprattutto…. non capiscono l’italiano, così come Scritch non spiccica una parola di francese. Scritch al massimo può solo “<em>intuire</em>” il tedesco, ma certamente non parla francese. Non è la prima volta che capita, che lo vedo interagire con bambini di ligua straniera, è successo altre volte con bambini canadesi, spagnoli e inglesi, ma si sa, i piccoli hanno tutto un loro linguaggio per comprendersi, e quindi non mi sono mai posto il problema di come riuscissero a comunicare. Fino ad oggi…<br />Chihuahua mi racconta oggi pomeriggio che Scritch, per pura casualità e senza alcuna connessione con il discorso che si stava facendo in quel momento, le ha rilevato un grande segreto:<br />“<em>Mamma, sai che io parlo francese !”</em><br />Chihuahua lo osserva con lo sguardo interrogativo domandando </span><span style="color:#333333;"><em>“in che senso?”<br />“Ti ricordi Anatole e Manon, i due bimbi delle festa? Loro parlavano francese e mi sono accorto che basta togliere l’ultima parola</em> (intendendo lettera) </span><em><span style="color:#333333;">per parlare francese. Senti:<br /></span></em><a name="OLE_LINK2"></a><a name="OLE_LINK1"><em><span style="color:#333333;">Per dire <strong>VIENI</strong> dici <strong>VIEN</strong></span></em></a><span style="color:#333333;"><em>…<br />Per dire <strong>BUONGIORNO</strong> basta dire <strong>BUONGIORN</strong>…<br />Per dirgli <strong>MI CHIAMI MANON</strong> dicevo <strong>MI CHIAM MANON</strong>…<br />Per dire <strong>VUOI GIOCARE</strong>, gli dicevo <strong>VUO GIOCHER</strong>…"<br /></em>….<br /><br />Mi ricorda qualcun altro che aveva la stessa caratteristica... quella di tagliare l'ultima lettera...</span>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-66601784172302367792009-05-16T01:09:00.003+02:002009-05-16T01:17:48.157+02:00LA CORSA INUTILE CONTRO IL VIRUS<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIGJgFaH0yXCnf0GKMXOlVQzXlQg26JQf_FjeE47eccpK7BVZ45SxYXHwBccsHuotEXt70ps_FDGhiUP-wp2h-xl9ZT_GKSTOml8vCVQao3E0mPpjiKMxVRp7MeE_xVBRwEyU2nnDIr9k/s1600-h/images.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5336192213356697810" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 143px; CURSOR: hand; HEIGHT: 150px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIGJgFaH0yXCnf0GKMXOlVQzXlQg26JQf_FjeE47eccpK7BVZ45SxYXHwBccsHuotEXt70ps_FDGhiUP-wp2h-xl9ZT_GKSTOml8vCVQao3E0mPpjiKMxVRp7MeE_xVBRwEyU2nnDIr9k/s320/images.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div align="justify">Guardo Scritch mentre dorme. E’ sdraiato a faccia in su sul divano, una coperta lo copre fin sotto il mento, il ginocchio sinistro è piegato e la mano destra è appoggiata dietro alla nuca. Nel braccio sinistro stringe il suo peluche del coccodrillo, il suo preferito. Com’è cresciuto il mio campione. Questa notte l’ha passata nel nostro lettone, tra Chihuahua e me….come ogni volta quando ha la febbre alta.<br />Ieri pomeriggio i primi sintomi, dopo cena la conferma: febbre a 38,8° in rapida salita. Nonostante ciò la grinta è alle stelle, al contrario dell’appetito. Lo si capisce che non sta bene anche dal fatto che diventa capriccioso e lagnoso, caratteristica che di solito non gli appartiene. Una volta, quando era più piccolo e la temperatura saliva, diventava “<em>coccoloso</em>” e preferiva stare in braccio mugugnando qualche parolina senza senso. Oggi, considerate le misure, non è sempre facile accontentarlo, allora diventa permaloso ed esigente. </div><div align="justify">Era da molto che non si ammalava più con queste temperature, da quasi un anno siamo riusciti ad evitare l’uso di antibiotici, segno che (a) la fortuna ogni tanto guarda anche da questa parte e (b) che gli anticorpi iniziano finalmente a lavorare come si deve.<br />Lo corichiamo al solito orario, le nove, con la febbre che sfiora i 39° gradi. Decidiamo di tenerlo sotto controllo. Di solito Scritch sfebbra in una notte (in caso di febbri improvvise dovute a raffreddamenti o altre patologie non virali): verso mezzanotte inizia a sudare, espellendo liquidi e a ridurre la temperatura corporea. Ciò avviene spontaneamente, oppure con la mia collaborazione. In che senso? Nel senso che, quando la temperatura diventa molto alta, lo portiamo nel nostro lettone per controllare costantemente lo stato della febbre, ed in quei casi si appiccica a me ed insieme iniziamo a sudare per il caldo reciproco che ci trasmettiamo. Lui sfebbra, io muoio dal caldo. Solitamente funziona, ma ieri sera no. </div><div align="justify">Prima di dargli la tachipirina, che gli abbasserebbe sì la febbre, ma non permetterebbe al suo corpo di combattere lo sgradito invasore, cerchiamo di contenere la temperatura con i classici metodi della nonna: pezza fresca e bagnata sulla fronte e calze imbevute di acqua e aceto (ogni tanto solo di acqua) ai piedi. Ciò però significa passare una notte insonne tra verifiche e cambi frequenti, ma la faccio volentieri se basta per evitargli l’uso dei farmaci (che alleggeriscono noi genitori dal compito di vigilare di notte sulla loro salute, ma che al tempo stesso non permettono al fisco dei bimbi di rafforzarsi contro le malattie minori). Ieri notte non c’è stata però scelta: alle 3 si sono superati i 39,5° e così ho passato tutta la notte con Scrtich che vicino a me mi tirava calci, si girava in continuazione, mi smoccolava sul collo parlando nel sonno frasi incomprensibili…sintomi di un delirio? No, certezza che iniziava a stare meglio!!<br />Nella tarda mattinata visita dalla pediatra e sentenza: <strong>Faringotonsillite</strong>…bene, ce l’avevamo quasi fatta, mancava solo un mese per arrivare al mitico traguardo di un anno senza antibiotici!!!</div><div align="justify"><br />…e adesso che è pomeriggio eccolo lì che dorme come un angelo, cercando di recuperare le forze necessarie per la prossima sfida!! L'anno prossimo andrà meglio, vedrai Scritch...</div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-20688379661071329602009-05-08T01:05:00.008+02:002009-05-08T11:36:05.774+02:00CODICE BINARIO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ6dMCmPWYP6tZGO3tPJoetsnCtvLgSvV3wKMhCMJ8WjDP6ar418VHP9DxnNsS7mPB0Jthf6QqkejI7xaAvcKy7brSr4XDJqrydBbeEsKGaDNfmpCwgF1k7JWCVNxxujcU2-47H6kP384/s1600-h/matrix.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5333226095518228482" style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 179px; CURSOR: hand; HEIGHT: 124px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ6dMCmPWYP6tZGO3tPJoetsnCtvLgSvV3wKMhCMJ8WjDP6ar418VHP9DxnNsS7mPB0Jthf6QqkejI7xaAvcKy7brSr4XDJqrydBbeEsKGaDNfmpCwgF1k7JWCVNxxujcU2-47H6kP384/s320/matrix.jpg" border="0" /></a><br /><div></div><div>Nel 2005, alla morte del secondo nonno, Nonno A. e constatando che adesso stava certamente in “<em>compagnia</em>” dell’altro nonno, Nonno V., che non aveva fatto in tempo a conoscere,, Scritch mi domandò: “<em>Ma papà, il Nonno V. era tuo papà</em>?” “Sì” “<em>Era un papà bravo</em>?” “Sì” “<em>Giocava sempre con te</em>?” “Sì, quand’ero piccolo faceva il possibile, ma l’ho sempre sentito vicino. Ti sarebbe piaciuto.” “<em>Peccato che non l’ho conosciuto! Com’era fatto</em>?”…<br /><br />Così, spinto dalla volontà di lasciare a Scritch la possibilità di conoscere in un futuro la sua famiglia, compresi gli elementi che non ha fatto in tempo ad incontrare, circa 2 anni fa ho ripreso la passione di mio padre, che consiste nel creare una “biografia” della nostra famiglia. E’ un modo casereccio per permettere ai nostri successori, qualora ne avessero l’interesse, di scoprire, anche se solo marginalmente e con pochissime notizie, la vita dei propri avi.<br /><br />E’ un percorso lungo, perché significa recuperare le nostre origini, raccogliere la documentazione sparsa tra i vari parenti, ascoltare i racconti di vita degli anziani riportandoli su carta stampata, ecc..<br /><br />L’Anno scorso ho iniziato con mio cugino ad indagare a ritroso sulla nostra famiglia, partendo dal paese di nascita di mio nonno e giungendo man mano a recuperare il nome di un mio quadrisavolo nato alla fine del ‘700 e commerciante all'epoca dell'assedio Napoleonico, .<br />Ho raccolto le lettere che mio nonno, mai conosciuto, scrisse e pubblicò in pieno periodo fascista contro il sindaco del suo comune che, secondo lui, lo obbligava ad iscriversi al partito, utilizzando un linguaggio molto garbato nonostante le aspre critiche rivolte al primo cittadino. Ho così scoperto altre nuove caratteristiche di mio nonno che erano fino ad oggi ancora nascoste nell’ombra.<br />Ho archiviato le foto sbiadite di mio trisnonno tedesco risalente alla fine dell’800, in cui viene ritratto o in uniforme dell’epoca su un cavallo, o in mezzo alla sua famiglia, o il giorno del suo matrimonio. Riesumando quelle foto ho scoperto che mio bisnonno era stato un pessimo padre, che aveva abbandonato sua moglie e mia nonna in pieno periodo di guerra (la Grande Guerra). Solo ora comprendo il carattere tenace, da Generale, e stoico di mia nonna.<br />Sto tutt’ora cercando di raccogliere quei ricordi sparsi che i miei zii o i miei nonni di volta in volta mi raccontano, ma questa è un’attività decisamente difficile, soprattutto se si vuole mantenere una certa fedeltà del racconto.<br /><br />L’altro giorno stavo smistando una scatola che avevo messo da parte una decina di anni fa che avevo recuperato da casa di nonna prima che venisse venduta. Non mi ero mai interessato al suo contenuto…fino all’altro giorno. Quando l’ho aperta, ho scoperto, tra mille cianfrusaglie, le lettere che mio padre scrisse ai suoi genitori durante il suo servizio di leva nel 1959, quando ancora si parlava di una naja troppo seria.<br />Mio papà mi aveva raccontato quel periodo, a varie riprese e senza mai approfondire troppo il discorso, ricordandolo come uno dei più brutti, ma in quel momento stavo leggendo le emozioni che lui aveva riportato sulla carta, senza più alterazioni dettate dall'offuscamento e dal riadattamento della memoria:</div><br /><div>Le prime lettere in cui racconta di trovarsi malissimo in caserma; le successive di qualche mese più tardi in cui chiede al padre di intervenire affinché possa essere avvicinato a casa, perché in lite con alcuni superiori vendicativi; poi quelle di disperazione in cui decide di fare ricorso ad ogni mezzo, tra cui l’estrazione di alcuni denti sani fondamentali per la masticazione, in modo da poter essere mandato a casa per l’impossibilità di potersi alimentare, cosa che invece lo porterà sull’orlo della morte a causa dell’impiego sconsiderato di penicillina a cui lui era allergico. Traspare tutto il dramma vissuto in quei mesi e che invece non aveva “voluto” riportare nei racconti verbali trent'anni dopo. E così ho potuto conoscere un po’ meglio un periodo di vita di mio padre, riportandomelo brevemente in vita.<br /><br />Però questa ricerca nei secoli mi ha condotto ad un improvviso vuoto. A partire dalla fine degli anni ’90, non ho più materiale da poter raccogliere, se non in forma digitale: al posto delle lettere ci sono gli SMS e le mail (che di solito si perdono), al posto delle foto stampate ci sono i files diligentemente archiviati sul PC (fino all’arrivo del primo virus), al posto della firma c’è la password, i vecchi diari sostituiti dai più moderni blog, ecc…<br /><br />Vuol dire che tutto quello che posso tramandare a Scritch e ai suoi successori per comprendere chi eravamo gira solo attraverso il codice binario?....</div>Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-1365358157767213595.post-55381973636711624162009-04-30T19:46:00.002+02:002009-04-30T19:52:10.685+02:00TU IMBARAZZATO?!Scritch è davvero strano: passa gran parte del tempo a fare il buffone con noi per farci ridere, ci fa vedere con orgoglio i suoi “<em>capolavori</em>” e i suoi voti (cercando egocentricamente l’approvazione), vuole che gli stiamo vicini quando legge un libro, ….<br />E poi, quando gli chiedi di condividere la canzoncina imparata a scuola o le mosse di karatè, si ritrae come un riccio abbassando lo sguardo, si attacca alla gamba come una piovra e mugugna qualcosa che dovrebbe significare un “<em>noooohhh</em>..!”<br /><br />L’altra sera, all’ennesimo “noooohh….” alla richiesta di farmi vedere cosa dovrà fare alla prossima gara di karate, ho deciso di non desistere. Non riesco a comprendere come un bimbo così estroverso in mille situazioni, che non si lascia intimidire nemmeno quando viene sgridato, poi si nasconda dietro ad una incomprensibile vergogna. Allora mi sono comportato come faccio di solito quando devo snocciolare i misteriosi ragionamenti che si annidano nel profondo del cervello di Scritch. Significa avere molta pazienza, tatto e soprattutto tempo, perché devo sondare la sua mente con tutta la delicatezza del mondo e questo richiede sempre tanto, ma tanto tempo.<br /><br />Di solito ci buttiamo sul letto, io e lui, me lo coccolo per benino e dolcemente cerco di comprendere le motivazioni che lo portano a comportarsi così. Le mie non sono mai domande penetranti, psicologicamente violente o minatorie. Allora capita che quando si sente pronto per parlare, quando la fiducia riposta diventa davvero cieca, mi stringa forte forte il collo tra le sue braccine lasciandosi sfuggire alcune lacrime liberatorie e mi confessi nell’orecchio i motivi che lo portano a certi comportamenti.<br />Questa volta però la risposta è stata “<em>non lo so</em>”! Semplicemente “<em>non so perché mi vergogno</em>”... Oibò, e adesso come faccio?<br /><br />Cambio tattica, gli dico che il motivo per cui gli chiedo di farmi vedere le mosse di karatè è che vorrei imparare anche io a farle, visto che sono una schiappa (gli scappa un sorriso rompighiaccio). Per non trovarmelo nuovamente emotivamente raggomitolato, concordiamo che lui mi dirà cosa devo fare ed io eseguirò (erroneamente) le sue indicazioni, ma siccome denoterà un’eccessiva imbranataggine (“ma papà, tu non fai quello che dico!! Dei fare così!”), pian piano si deciderà, un passo alla volta, ad alzarsi dal letto per affiancarsi a me e darmi la dimostrazione di come si procede correttamente con le mosse.<br /><br />Conclusione: adesso, ogni sera, Scritch mi chiede: “<em>Papà, facciamo insieme le prove per l’esame di karatè?</em>” Sembriamo il piccolo Davide (bravo) ed il grande Golia (rimasta schiappa) alle prese con le arti marziali.<br /><br />“<em>Solo con papà! Tu</em>,... “ rivolgendosi alla madre, “...<em>vai di là che non ci devi guardare!</em>”… beh… meglio di nulla, no?!Daddy SuperMaxiEroehttp://www.blogger.com/profile/03827324641687530275noreply@blogger.com13