lunedì 19 ottobre 2009

ABITUDINI ANTUNNALI... DURE A MORIRE

Prima vera domenica pre-invernale. Con il freddo quest’anno è tornata anche la voglia di una tradizione che era in voga in casa SuperMaxi prima che nascesse Scrtich: il Brunch. Esso prende spunto dalle classiche ed abbondanti colazioni tedesche, che mischiano il sacro al profano, ma che ti lasciano sempre sazio e soddisfatto.

Sveglia alle 9 circa, adesso che Scritch, per nostra fortuna, sente il bisogno di dormire più a lungo la domenica. Il tempo di giocare e coccolarci un po’ nel lettone e si sono fatte praticamente le 10. Quando siamo belli svegli e metà mattinata è ormai quasi passata, inizia la fase di preparazione della tavola che al termine dei “lavori” presenterà:

  • tazza di uovo sbattuto per Scritch (sbattuto per un quarto d’ora da un Superdaddy con la tendinite ai polsi, accidenti a me!!),
  • uovo sodissimo per me,
  • crepes fumanti fatte da Chihuahua da condire con nutella, marmellate o miele,
  • piadine scaldate al forno da riempire con formaggi freschi e salumi
  • caffè, latte, the e spremuta
  • muesli e yogurt
  • stamattina è apparso pure il salmone affumicato (in Germania l’avrebbero mangiato), ma oggi sembrava davvero eccessivo!!

Ovviamente non ci si abbuffa con tutto, ma si assaggia diligentemente ogni prodotto, giusto per togliersi lo sfizio e soddisfare le papille gustative.

Il vantaggio del Brunch è che dopo, una volta sazi, non si sente l’esigenza di mangiare altro potendosi godere l’intera giornata di sole senza interruzioni culinarie.

Infatti oggi, alle 11.30, considerato il tempo fantastico e la temperatura “frizzante”, abbiamo deciso di impegnare Scritch in una gita fuori porta. E per non farlo stare da solo con noi, abbiamo chiamato un suo amico a farci compagnia.

Ci siamo diretti verso Proserpio, sul Lago di Como, su indicazioni di un mio collega che abita da quelle parti, perché volevamo andare a colpo sicuro…ed infatti così è stato: dopo 15 minuti di passeggiata in mezzo ai boschi, nel più totale silenzio ad eccezione di qualche verso di animali da pascolo udito in lontananza , ed una breve arrampicata che ci ha portato su una pianura un po’ distante dal sentiero, eccoci arrivati a destinazione.

Il sole filtra delicatamente attraverso le foglie, che stentano a mantenere il proprio colore, illuminando con visibili fasci di luce tutto l’ambiente, mentre l’occhio inconsciamente scruta le profondità del bosco nella vana speranza di incontrare gli abitanti della foresta, ma il fruscio delle foglie secche e macerate che calpestiamo senza attenzione rendono (insieme alle grida dei bambini) altamente improbabile qualsiasi incontro. Allora non ci resta che concentrarci sulla nostra missione principale, il motivo per cui ci siamo riuniti in quel posto: raccogliere le castagne!!

Nessuno di noi ne è davvero ghiotto (maron glaces a parte!!), ma è sempre divertente passare qualche ora genuinamente insieme per partecipare ai soliti concorsi che questa disciplina sportiva prevede e per cui sono previsti ricchi premi (primo premio: una pacca sulle spalle con un applauso collettivo). Vince chi contemporaneamente:

· trova la castagna più grande, il CASTAGNONE

· raccoglie il numero maggiore di castagne “mangiabili”

· conta più spine nelle dita

Dopo 4 ore di passeggiate su e giù dalla montagna, quest’anno possiamo dire che non c’è stato alcun vincitore (nonostante la raccolta di diversi chili di marroni), anche se Scrtich ed il suo amico hanno decisamente collezionato il maggior numero di spine che la storia moderna ricordi: Scritch infatti, oltre alle dita, annovera tra le sue dolorose spine anche una cinquantina di punture sulla coscia destra essendo impropriamente scivolato, in fase di discesa, su un bel mucchio di gusci di castagne nascosti tra le foglie traditrici, conficcandosi gli aculei pure attraverso i spessi jeans.

Ciò nonostante si sono divertiti un mondo ed è questo che più conta. Chihuahua ed io, invece, ritenendoci ormai delle carrette, abbiamo terminato la giornata con un bel bagno caldo per alleviare i nostri vergognosi dolori muscolari, soprattutto alle spalle, a causa dei sacchetti e degli zaini pieni di castagne che abbiamo portato su e giù per i pendii.